«Di tutte le decine di migliaia che prendono la fuga, quelli che fanno da battistrada all'esodo sono gli esuli che non riescono ad andarsene. Non andarsene diventa il loro lavoro» (p. 147).Non è il caso di Zuckerman è ammalato non si sa cosìabbia. Forse la sua è una malattia psicosomatica che rivela il suo senso di colpa per aver deluso i suoi genitori. Quel "bastardo" sussurrato dal padre prima di esalare l'ultimo respiro. Anche il fratello lo accusa di aver ucciso i genitori con il suo best seller che rompe tutti gli schemi ebraici.Attorno al suo personaggio, suo alter ego, Roth costruisce una commovente ma anche divertente storia. Non si allontanerà dal suo cantuccio immobilizzato, ma non arreso nella sua libido con la sua amante polacca Jaga,la sia diaspora è nelle parole che tenta di scrivere anteponendosi al suo atavico nemico Appel. Vani i tentativi di penetrare nella psiche della gelida Ricki, improbabile autista, ma ancora più improbaile è il suo desiderio di diventare medico per curare la sua malattia dovuta più alle sue nevrosi che a puro disturbo fisico.Da leggere!