Il ballo
  • 9788845919718
  • Adelphi
  • 2005

Il ballo

di Irène Némirovsky

La quattordicenne Antoinette decide di gettare nella Senna tutti gli invitiche la madre, volgare e arcigna parvenue, ha stilato per il ballo destinato asegnare il suo ingresso nella brillante società parigina. È una vendetta, chela ragazza consuma nei confronti della madre. In poche pagine, con unascrittura scarna ed essenziale, l'autrice riesce a raccontare un drammadell'amore, del risentimento e dell'ambizione. Irène Némirovsky, nata a Kievnel 1903, è morta ad Auschwitz nel 1942.


Acquista su Amazon.it
Acquista su ibs.it

Commenti (9)

05/09/2011 - Claudia
utente
Il primo romanzo che ho letto di questa autrice e che mi ha conquistata!

Leggi la recensione

01/01/2012 - emera
utente
mammina cara Più che un romanzo un lungo racconto. L'ho trovato triste e divertente al tempo stesso. Soprattutto il personaggio di Rosine, ritrovatasi improvvisamente ricca dopo le fortunate speculazioni in Borsa del marito, che da questo improvviso benessere viene completamente travolta, sconvolta fino a "tremare tutta" nell'attesa del primo evento mondano organizzato a casa propria. Veramente comica nella sua goffaggine: "..indossò le calze, le scarpe, l'abito con quell'agilità particolare di chi, per tutta la vita, ha fatto a meno delle cameriere. I gioielli...Ne aveva uno scrigno pieno...Kampf diceva che erano l'investimento più sicuro. Mise la lunga collana di perle a doppio filo, tutti i suoi anelli, i bracciali con diamanti enormi che le imprigionavano le braccia dai polsi fino ai gomiti; poi appuntò al corpetto un grande pendente ornato di zaffiri, rubini e smeraldi. Rutilava, scintillava come un reliquario." Questa donnetta, così tanto preoccupata dell'apparenza e di quello che gli altri possono pensare di lei, così ipocrita da invitare una vecchia parente zitella che possa poi riferire ai lontani parenti "poveri" quale ricchezza abbia raggiunto la sua famiglia, alla fine vedrà crollare il suo piccolo mondo in un soffio per una vendetta- anche se non premeditata - della figlia quattordicenne. Davvero geniale.

Leggi la recensione

02/06/2012 - dannyy
utente
Piccolo ritratto di famiglia borghese arricchita, le grettezze e le apparenze sfavillanti; in questa piccola storia nessuno esce indenne dalla tagliente penna dell'autrice: familiari, parenti, inservienti, nessuno può fidarsi di nessuno, l'amore ed il rispetto abitano altrove.

Leggi la recensione

09/03/2013 - Stefania
utente
I Kampf, famiglia ebrea arricchita grazie ad un colpo fortunato/azzeccato in Borsa, decidono di dare sfoggio della loro nuova situazione economica-sociale dando un ballo. La figlia Antoinette, per vendicarsi dei genitori (ma soprattutto della madre) che la prendono poco in considerazione (e quando lo fanno la trattano in maniera pessima), decide di gettare tutti gli inviti nella Senna. Giusta punizione verso l'insopportabile signora Kampf!Ben le sta!:)

Leggi la recensione

04/04/2013 - fra_paga
utente
Nemirovsky dietro alla penna, come Haneke dietro la macchina da presa. Apri il libro e sai che alla fine ti arriverà il pugno nello stomaco: improvviso, rapido, ma devastante. Questo racconto non ha il colpo cruciale in canna... preferisce avvicinarsi a te con arroganza, sicuro di sè e sicuro che non potrai evitarlo. Ti circonda come un pitone fa con le sue spire e ti fagocita con grazia senza lasciarti via d'uscita. La crudeltà femminile allo stato puro. Voto 7,5

Leggi la recensione

27/03/2014 - Matik2003
utente
Nonostante la brevità, anche questa volta Iréne, riesce a farci capire quanto soffre chi non viene amato, la sofferenza acuta, profonda, agghiacciante di chi viene rifiutato dalla propria madre, che pensa solo al bene di sé stessa, ad eccellere e spiccare all'interno della società che la circonda, senza curarsi delle persone che le stanno accanto: figlia e marito. "Nessuno le voleva bene, non una sola anima al mondo... Ma non si rendevano conto, ciechi, idioti, che lei era mille volte più intelligente, più splendida, più profonda di tutte queste persone che osavano crescerla, educarla, istruirla... Dei volgari parvenu, ignoranti... Ah! Come aveva riso di loro tutta la sera, senza che se ne accorgessero, ovviamente... Poteva piangere o ridere sotto i loro occhi, non si sarebbero degnati di vedere niente... Una figlia di quattordici anni, una ragazzina, qualcosa di spregevole e basso come un cane... Con quale diritto la mandavano a dormire, la punivano, la insultavano? "Ah! Vorrei che morissero". Antoinette, la figlia non amata, questa volta assaporerà dolcemente e crudelmente la sua vendetta nei confronti della madre, per tutta la sua adolescenza è stata messa nell'ombra ed in occasione del grande evento, "il ballo", si prenderà la sua rivincita, e, vedrà per la prima volta la madre sconfitta, debole e umiliata, come lo è stata lei per tanti anni. "Era l'attimo, l'istante impercettibile in cui si incrociavano "sul cammino della vita": una stava per spiccare il volo, l'altra per sprofondare nell'ombra. Ma non lo sapevano. Eppure Antoinette ripeté piano: «Povera mamma...»"

Leggi la recensione

14/07/2014 - simona72
utente
il rapporto tra una madre e una figlia.. Bellissime descrizioni... la Nemirovsky scrive benissimo.. mi è piaciuto molto!

Leggi la recensione

07/12/2016 - sofia
utente
Notizie sull'autore le trovi qui: https://www.ibs.it/libri/autori/Ir%C3%A8ne%20N%C3%A9mirovsky breve trama:La quattordicenne Antoinette decide di gettare nella Senna tutti gli inviti che la madre, volgare e arcigna parvenue, ha stilato per il ballo destinato a segnare il suo ingresso nella brillante società parigina. È una vendetta, che la ragazza consuma nei confronti della madre. In poche pagine, con una scrittura scarna ed essenziale, l'autrice riesce a raccontare un dramma dell'amore, del risentimento e dell'ambizione. Irène Némirovsky, nata a Kiev nel 1903, è morta ad Auschwitz nel 1942. Cosa ne penso io: In tutto questo breve racconto trapela l'odio dell'autrice verso la madre donna anafettiva che ha trascurato per tutta la vita la figlia e quando le nipoti , dopo l'arresto della madre che morirà ad Auchwitz, recatisi in Svizzera dove si era rifugiata la nonna le ha rifiutate dicendo loro di andare in orfanotrofio. Il racconto suscita disagio ed emotivamente colpisce per l'odio che si avverte nella protagonista Antoinette. Da leggere.

Leggi la recensione

12/01/2017 - Tesesempreastroz
utente
una bella storia di conflitto tra madre e figlia. non so quale delle due sia peggio: se madre isterica spaventata dal proprio passato e dal terrore di invecchiare o la figlia che odia la madre, non la capisce (sembra capire davvero poco le donne in generale) e ha una fretta incredibile di crescere e una fervida immaginazione.

Leggi la recensione