Incipit"Agli occhi degli ebrei che vi abitavano, la città ucraina, culla della famiglia Sinner, era divisa in tre aree distinte, come certi quadri antichi: in basso i dannati, fra le tenebre e le fiamme dell'inferno; al centro della tela i comuni mortali, rischiarati da una luce pallida e quieta; in alto il regno degli eletti.
Nella città bassa, vicino al fiume, viveva la marmaglia - ebrei infrequentabili, piccoli artigiani e commercianti in squallide botteghe a pigione, vagabondi, frotte di bambini che si rotolavano nel fango e parlavano solo yiddish, vestiti di stracci, con enormi berretti sui colli esili e sui lunghi boccoli neri. Molto lontano da questi, in cima alle colline coperte di tigli, fra le abitazioni degli alti funzionari russi e quelle degli aristocratici polacchi, c'erano alcune belle case appartenenti a ricchi israeliti."I cani e i lupi di Irene Nemirovsky. L'autrice si è sempre prefissata di descrivere il popolo a cui apparteneva, gli ebrei di Kiev,con i loro pregi e i loro difetti, tanto che in una recensione la Nemirovky viene definita "un'ebrea che odiava se stessa".La protagonista è Ada Sinner. La città, Kiev, in cui i Sinner vivevano era divisa in tre zone ben distinte: quella dei ricchi, quella della piccola borghesia e infine la terza, abitata dai dannati, insomma il vero e proprio inferno. Come tutti, anche gli ebrei si erano divisi, a seconda del loro reddito e del loro stato sociale, in queste tre aree.Il padre di Ada Israel faceva la spola fra la parte dei reietti e la parte dei ricchi per svolgere il suo lavoro di intermediario e molte volte portava con sè la piccola Ada.La vita già faticosa di Israel lo diventa ancora di più quando, morto il fratello, deve accogliere in casa la cognata con i suoi due figli, Lilla e Ben.Un giorno, mentre è in città con Lilla, Ada vede, come fosse una visione, un bambino vestito con abiti splendidi, di una eleganza da togliere il fiato: è Harry Sinner, un lontano parente, uguale il cognome ma ben diverso il ceto sociale. Da quel momento e per sempre quel ragazzino le occuperà la testa e il cuore. Questo amore, nato nel cuore di una piccola ebrea diventerà il leit motiv del libro. Ci saranno vari eventi che qui è lungo e non opportuno narrare,mala vita li farà incontrare esuli e scontenti dei loro matrimoni.La storia di questo amore è la scusa per l'autrice per narrare il mondo ebreo soprattutto la realtà degli ebrei venuti dall’Est.I pogrom con i cosacchi che costringeranno Ada a fuggire trovando rifugio dai parenti ricchi e la successiva fuga a Parigi dove Ada diventerà una pittrice di talento.Siamo alle soglie della Prima guerra mondiale e della Rivoluzione russa, due eventi che in vario modo spazzeranno via tutto il passato.Il fulcro del romanzo di forte impatto introspettivo sarà quando Ada da piccola vede Harry e lo definisce "come un cagnolino, ben nutrito e curato, che sente nella foresta l'ululato famelico dei lupi, i suoi fratelli selvaggi"(lui ricco il cane, Ada e il cuginetto Ben, poveri e affamati, i lupi)sarà questa l'attrazione fra loro due e questo dualismo verrà mirabilmente descritto da Irene Nemirovky. Un libro da leggere!
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