Acciaio
  • 9788817037631
  • Rizzoli
  • 2010

Acciaio

di Silvia Avallone

Anna e Francesca, “tredici anni quasi quattordici”, vivono nei casermoni di cemento costruiti negli anni Settanta dalla Lucchini S.p.a., la grande acciaieria che ancora oggi dà pane e disperazione a tutta Piombino. Anna e Francesca, la mora e la bionda, sono bellissime e irriverenti, e soprattutto sono inseparabili. Ma quando Anna scopre l’amore e il sesso con Mattia, qualcosa si rompe tra le due, che verranno risucchiate nelle loro storie private, sole davanti a genitori buoni a nulla o assenti o violenti, e si riabbracceranno solo quando la vita le sottoporrà alle prove più crudeli. Nel suo sorprendente romanzo d’esordio, Silvia Avallone racconta una periferia che non sembra avere rappresentazione pubblica, un’Italia alla ricerca di un’identità e di un futuro che paiono orizzonti lontanissimi, irraggiungibili come l’isola d’Elba, bellissima e a poche miglia di mare: un paradiso a portata di mano che resta però inaccessibile.da http://www.lafeltrinelli.it/products/9788817037631/Acciaio/Silvia_Avallone.html


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Commenti (7)

06/05/2011 - sofia
utente
Quando un libro ha commenti o positivi o negativi, ecco che subito mi scatta il desiderio di leggerlo per vedere un pò che impressione fa a me...E' il romanzo d'esordio di Silvia Avallone una giovane scrittrice di Biella che ha fatto testa a testa con Canale Mussolini di Pennacchi per il Premio Strega.Descrive un'amicizia fra due quattordicenni in una periferia degradata di Piombino. I valori sono quelli tipici delle adolescenti una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina.Anna e Francesca, amiche inseparabili non hanno scelta se non usare la loro bellezza che sta fiorendo sperando di diventare qualcuno.Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male. e la fabbrica Lucchini troneggia su tutti l'accaieria che permette a tutti quelli che vi lavorano di sopravvivere a stento.Un romanzo che si legge bene anche se ho notato una certa immaturità di linguaggionell'autrice ( del resto è giovanissima....) certo non è un romanzo impegnato, ma ha il dono di farti rivivere la vita della periferia con frasi colme di immagini. E' anche un libro commovente e si prova tenerezza nei sogni di adolescenti. Pertanto giudizio positivo e consiglio la lettura!

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13/08/2011 - sar86
utente
molto rumore per nulla. sbandierare la scoperta della sessualita' di giovani adolescenti, trasportarci in una provincia senza futuro, raccontare ed avere come fine solo la vendita dei diritti cinematografici...

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13/07/2012 - Gino
utente
L’estate è appena iniziata e Anna e Francesca si divertono beate sul bagno asciuga del mare di Piombino. Anna e Francesca sono migliori amiche ed entrambe abitano in uno dei casermoni popolari di via Stalingrado. Entrambi i loro padri lavorano all’acciaieria Lucchini ed entrambe le loro situazioni famigliari non sono delle migliori: il padre di Francesca, Enrico, picchia in continuazione lei e sua madre e vuole tenerle sotto controllo in maniera perenne e ossessiva. La famiglia di Anna invece, ha un padre, Arturo, che cerca di fare soldi facili ed è per questo che viene licenziato dalla Lucchini. Le due amiche a settembre inizieranno la scuola superiore e Francesca ha paura che la loro amicizia finisca perché non riusciranno più a frequentarsi come sempre. Il vero problema in realtà è che Francesca crede di amare Anna e verso metà estate riesce a dirglielo. Tutto finisce con un bacio ma il giorno dopo ritornano a passare il loro tempo insieme come sempre. Nel frattempo Francesca continua ad essere picchiata dal padre e Arturo girovaga per la provincia di Livorno per fare soldi facili e di tanto in tanto torna a casa. Il fratello di Anna, Alessio, una sera incontra un amico di vecchia data, Mattia, che a sua volta conosce Anna. Durante la festa del 15 di Agosto Mattia e Anna si imboscano nella pineta vicino al luogo delle festa. A Francesca questo fatto non va per giù e dal quel giorno le due ragazze smettono di parlarsi. Francesca, da quando ha rotto ogni tipo di rapporto con Anna, fa coppia fissa con Lisa, una ragazza che considerava sfigata. Tramite lei cerca di avere delle informazione su Anna perché frequentano la stessa classe. Anna si fidanza definitivamente con Mattia, ma dentro di se sente che forse non è giusto se a Francesca questa cose non andava giù. Per tutto l’inverno le loro vite vanno avanti, ma entrambe spesso si pensano e pensano che sarebbe bellissimo se la loro amicizia tornasse. In un giorno piovoso Enrico fa un incidente in moto e all’ospedale sono costretti ad amputargli un dito. Da quel giorno Enrico non picchierà più Francesca e sua madre, e Francesca lo accudirà come un bambino perché lui vorrà solo lei per essere accudito. Ora sta iniziando l’estate e Francesca lavora in un locale di spogliarelliste. Una mattina, mentre torna dal lavoro, vede Anna alla finestra e a entrambe viene d’istinto salutarsi e sorridersi. Così Francesca sale velocemente le scale fino ad arrivare alla porta di Anna, suona e le vengono ad aprire. Tutto è normale come sempre. Le due amiche fanno colazione insieme e poi, sotto consiglio della madre di Anna, vanno all’Elba, realizzando il loro sogno: nuotare insieme in quel posto. Un romanzo forte, che mi lascia pensare un po’ al carattere omologante che tanti giovani hanno seguendo una moda piuttosto che un’altra non mostrando un’effettiva e reale personalità. Attraverso un’amicizia profonda, con lo sfondo di una Piombino che detta lo scorrere l’invecchiare delle persone dai turni salariali dell’Acciaieria che sì da speranza e riesce a far “campare” la famiglia ma è anche il principio della reclusione. Un piccolo appunto sta nel finale che sembra affrettato e nel linguaggio che secondo me cala d’intensità man mano che scorrono le pagine e inoltre l’indefinibilità di alcuni passaggi che ho trovato insensati come: “L'estate del 2001, nessuno la può dimenticare. Anche il crollo delle Torri fu, in fondo, per Anna e Francesca, parte dell'orgasmo che provarono nello scoprire che il loro corpo stava cambiando.” o anche “I treni sono la cosa più pericolosa che esista. Perché non c'è mai sintonia tra chi li comanda dalla centrale e chi li guida. È tutto disorganizzato. È un attimo finirci sotto spiaccicati. Sulla carta d'identità gli avevano scritto: "Conduttore mezzi industriali".” Booktrailer: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=… “Millecinquecentotrentotto gradi, è questa la temperatura di fusione della lega. L'acciaio non esiste in natura, non è una sostanza elementare. La secrezione di migliaia di braccia umane, contatori elettrici, bracci meccanici, e a volte la pelliccia di un gatto che ci finisce dentro. [...] Il metallo era ovunque, allo stato nascente. Ininterrotte cascate di acciaio e ghisa lucente e luce vischiosa. Torrenti, rapide, estuari di metallo fuso lungo gli argini delle colate e nelle ampolle dei barili, travasato nei tundish, riversato nelle forme dei forni e dei treni. Se sollevavi lo sguardo, vedevi vapori grassi e suoni robotici impastarsi. A ogni ora del giorno e della notte la materia veniva trasformata. [...] Ti sentivi il sangue circolare a ritmo pazzesco, là in mezzo, dalle arterie ai capillari, e i muscoli aumentare in piccole fratture: retrocedevi allo stato animale. [...] Ha un nome e una formula: Fe26C6. La fecondazione assistita avveniva in un'ampolla alta come un grattacielo, l'urna rugginosa di Afo4 che ha centinaia di braccia e pance, e un tricorno al posto della testa. Ma non basta. Ci volevano altre pance: i convertitori, i laminatoi, dozzine di sacche calde e vertiginose, le tube, i follicoli gassosi del dovere.”

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29/12/2012 - Matik2003
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"Combaciavano perfettamente." Due amiche, cresciute insieme in una realtà difficile. Intorno ad Anna e Francesca ruota la storia della Avallone alla quale darei come valutazione 3stelle e mezzo. Un libro che ha fatto clamore a me è sembrata una finction, invece che televisiva trascritta, un gran calderone, dentro troviamo un po' di tutto: la droga, genitori totalmente assenti e senza dialogo alcuno con i propri figli, la differenza tra classi sociali, la politica, il lavoro pesante che ti distrugge fisicamente, i ragazzi sfigati, il periodo burrascoso dell'adolescenza ed addirittura il prima e il dopo la caduta delle torri gemelle. La Avallone ha usato un linguaggio a tratti volgare, ha ribadito più e più volte gli stessi stereotipi, ha concluso la storia in maniera brusca, nonostante tutto l'ho letto velocemente e mi ha fatto piacere ricordare a tratti momenti della mia passata giovinezza, le musiche che ballavo, le caldi estati con i primi amori, la migliore amica e la gelosia che in un attimo può far crollare un intero universo costruito insieme dopo mille avventure.

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23/10/2013 - fiom
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tre metri sopra il cielo versione case popolari e fabbriche

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14/07/2014 - simona72
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romanzo interessante, ben scritto da una giovane autrice... c'è tutto: l'amicizia di due ragazzine, l'omosessualità, la vita in periferia, il lavoro, la morte...

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10/01/2017 - Tesesempreastroz
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ammaniti o moccia? (occhio allo spoiler, non rompete se mi lascio trascinare dal commento e dico cose che non vorreste sentirvi dire) il gusto dell'acciaio in bocca si è perso a metà e ho cominciato a sentire odore di confettino che non mi è piaciuto per niente. quelle due splendide, antipatiche ragazzine e tutti i sofferti personaggi che gravitavano attorno a loro sono diventati macchiette di cartone... francesca velina?? ma perchè? francesca soffre è maltrattata, bella e algida è sola e confusa perchè ne vogliamo fare una velina e non una donna che sta crecendo?? perchè il padre maniaco diventa un vegetale "solo" per aver perso un dito in un incidente?? perchè il più figo del quartiere, l'uomo di casa quello che sembra avere un po' di sale in zucca il più amato, adorato dalle donne e dalla sua famiglia, muore e dopo un paio di settimane di lui non è rimasta che una foto della cresima sopra la credenza??? (e potrei continuare... il voto sarebbe più alto perchè la avallone scrive benissimo, ma sono delusa e offesa e molto vendicativa)

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