L'amica geniale
  • 9788866320326
  • E/O (collana Dal mondo)
  • 2011

L'amica geniale

di Elena Ferrante

Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava nella natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati. Si tratta di quel genere di libro che non finisce. O, per dire meglio, l'autrice porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto. Fonte http://www.ibs.it/code/9788866320326/ferrante-elena/amica-geniale.html


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Commenti (3)

30/12/2012 - sofia
utente
Un affresco, un acquerello napoletano questo libro L'amica Geniale di Elena Ferrante, scrittrice napoletana che sa portarci realisticamente nella Napoli dei rioni poveri, è il primo di una trilogia che narra una storia di amicizia. Chi di noi non ha mai avuto un'amica o un amico geniale? E chi non è stato per un altro o altra un amico geniale?La storia si svolge negli anni cinquanta e l'amicizia è quella fra Lila e Linuccia, quest'ultima attratta dalla "cattiveria" di Lila e dal suo carattere ribelle.«La volta che Lila e io decidemmo di salire le scale buie che portavano, gradino dietro gradino, rampa dietro rampa, fino alla porta dell’appartamento di don Achille, cominciò la nostra amicizia»Inizia una storia che fa immergere il lettore in una vicenda che sembra la sua storia quando da bambino affrontava i pericoli mano nella mano con un amico del cuore.La scomparsa di Lila (Raffaella Cerullo), ormai sessantenne, è il punto di partenza ma anche di arrivo. La sua amica Elena Greco, detta Lenuccia, vive a Torino e riceve una telefonata di Rino, il figlio di Lila, per chiederle della madre di cui non ha più notizie da due settimane. È questo l’incipit di una storia a ritroso, raccontata in prima persona da Lenuccia, quasi per sfida e per rabbia. «Vediamo chi la spunta questa volta, mi sono detta. Ho acceso il computer e ho cominciato a scrivere ogni dettaglio della nostra storia, tutto ciò che mi è rimasto in mente». Attraverso il racconto di Elena l'autrice ci porta in un rione napoletano popolato da camorristi, da falegnami che si vendicano, da calzolai come Fernando e Rino rispettivamente padre e fratello di Lila,fruttivendoli e salumieri, dove le donne vivono «arruffate in ciabatte e vecchi abiti consunti», gli uomini sono furiosi e volgari, i bambini «non sanno il significato di ieri e nemmeno di domani, tutto è questo, ora», crescono con l’obbligo di rendere la vita difficile agli altri prima che gli altri la rendano difficile a loro.Le due bambine pur così diverse diventeranno amiche per la pelle. Geniale è Lila con la sua capacità di apprendere eccezionale che stimola Lenù ad emularla. Sarà Elena che proseguirà gli studi mentre Lila ostacolata dai suoi genitori si fermerà alla quinta elementare.Eppure Lila sarà sempre lo stimolo per Elena per primeggiare a scuola e passare al liceo con tutti dieci.In tutte e due c'è il desiderio di staccarsi dal rione e dalla vita che qui devono condurre.Per Lila, figlia dello «scarparo» Fernando, «la faccia nuova» sarà il matrimonio precoce e sfolgorante con Stefano Carracci, figlio di Don Achille. Per Elena, con un padre usciere e una madre casalinga, sarà lo studio, la letteratura, la scrittura.L'amicizia è descritta dalla Ferrante come un sottile gioco dualistico dove si alternano affetto e rivalità, e nel lettore, alla fine, resta il desiderio di continuare a vivere questo rapporto. L'autrice ci ha accontentati altri due libri ci porteranno nel sottile gioco dell'amicizia fra Lila e Lenù( il secondo volume sarà Storia di un nuovo cognome). Consigliato!

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01/09/2015 - Matik2003
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"Non la conoscevo bene,non ci eravamo mai rivolte la parola pur essendo continuamente in gara tra noi,in classe e fuori.Ma sentivo confusamente che se fossi scappata insieme alle altre avrei lasciato a lei qualcosa di mio che non mi avrebbe restituito più." L'amica geniale è un libro bellissimo, scritto egregiamente: scorrevole, appassionante e genarazionale. Queste sono le storie che piacciono a me, perché vere e profonde, che cercano di capire l'animo umano in ogni sua sfumatura. Il libro racconta l'amicizia tra Lenù e Lila, due bambine che vivono in una Napoli dei primi anni '50, in un ambiente povero, dove non è chiaro quanto importante sia il sapere e la cultura per avere una vita migliore, uno spaccato sulle famiglie del rione, le loro rivalità, i loro segreti, i loro amori, i loro conflitti e le loro conquiste. Le due bambine sognano di diventare ricche e di cambiare il corso della loro vita rispetto a chi hanno vicino: i genitori, i fratelli, i loro amici, ma ben presto si rendono conto che non è così semplice, i loro sogni ben presto si infrangono nella dura realtà del rione. "Tu perdi ancora tempo con queste cose, Lenù? Noi stiamo volando sopra una palla di fuoco. La parte che s'è raffreddata galleggia sulla lava. Su questa parte costruiamo i palazzi, i ponti e le strade. Ogni tanto la lava esce dal Vesuvio oppure fa venire un terremoto che distrugge tutto. Ci sono microbi dovunque che ti fanno ammalare e morire. ci sono guerre. C'è una miseria in giro che ci rende tutti cattivi. Ogni secondo può succedere qualcosa che ti fa soffrire in un modo che non hai mai abbastanza lacrime. E tu che fai? Un corso teologico in cui ti sforzi di capire che cos'è lo Spirito Santo? Lascia stare, è stato il Diavolo a inventarsi il mondo, non il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo." Il bello del libro è il continuo amore-odio che lega il rapporto tra le figure delle due amiche. Lila è la più forte, di cui tutti fin da piccoli hanno paura e timore, quella che non si riesce mai fino in fondo a capire come la pensa, enigmatica, diretta nelle sue opinioni, intelligente e molto acuta, ma il padre le impedisce di studiare dopo la licenza di quinta elementare, per un po' lei continua a da autodidatta e legge moltissimi libri, poi si arrende al troppo sapere della sua amica, ha un rapporto particolare con il fratello Rino che vuole proteggere e salvare dai pericoli che lui stesso causa, uno scricciolo da piccoletta, da adolescente si trasforma e diventa bellissima, fa innamorare tutti i ragazzi del rione e per sfuggire a quel mondo di povertà si sposa a sedici anni con Stefano il salumiere ricco che tratta tutti con gentilezza e la ama con semplicità disarmante. Lenù è la ragazza educata, che riesce sempre a farsi voler bene, che studia con diligenza, fino al liceo, ha un rapporto conflittuale con la madre della quale si vergogna per il suo occhio strabico e la sua gamba difettosa, ama Nino che "ha qualcosa che lo mangia dentro, come Lila, ed è un dono e una sofferenza, non sono contenti, non si abbandonano, temono ciò che gli succede intorno...non hanno bisogno di niente e di nessuno e sanno sempre ciò che va e ciò che non va", è quella che dipende dall'altra, ben presto le loro vite, a causa della scuola prenderanno strade diverse, si vede bruttina con l'acne e gli occhiali, è scialba e piatta, però si rende conto che ha poco in comune con i ragazzi del rione, lei ha bisogno di parlare, di discutere e di capire quello che il mondo le può offrire, non vuole assolutamente vivacchiare. "Mi piaceva scoprire nessi di quel tipo, specie se riguardavano Lila. Tracciavo linee tra momenti e fatti distanti tra loro, stabilivo convergenze e divergenze...Era come se una cattiva magia, la gioia o il dolore dell'una presupponessero il dolore o la gioi dell'altra." E' un libro bellissimo perché analizza passo passo la crescita di Lila e Lenù da bambine in adolescenti, ben presto le due capiscono che secondo quello che accade nella vita: amore, rivalità, povertà, disagio, invidia, gelosia, soldi ecc.il nostro animo cambia fino a rischiare di diventare brutto di una bruttura da far paura e dalla quale non si può più tornare ad esser quelli di prima: semplici, ingenui e candidi. "Lei, insomma, stava sola in cucina a fare i piatti ed era stanca, proprio senza forze, quando a un certo punto c'era stato uno scoppio. S'era girata di scatto e s'era accorta che era esplosa la pentola grande di rame. Così, da sola. Era appesa al chiodo dove normalmente si trovava, ma al centro aveva un grande squarcio e i bordi erano sollevati e ritorti e la pentola stessa s'era tutta sformata, come se non riuscisse più a conservare la sua apparenza di pentola...Ma una pentola di rame, anche se cade, non si spacca e non si deforma a quel modo. -E' questo tipo di cose- concludeva Lila, -che mi spaventa. Più di Marcello, più di chiunque. E sento che devo trovare una soluzione, se no, una cosa dietro l'altra, si rompe tutto, tutto, tutto." Lo consiglio vivamente e non vedo l'ora di leggere il seguito della storia....

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20/07/2022 - Sara_kami
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Lo dico subito e senza giri di parole: é stato amore a prima vista. Pescato non so come da uno scaffale polveroso di un negozio dell'usato e divorato nel giro di pochi giorni. La storia di un'amicizia tra due bambine, Lila e Lenù, che comincia tra i banchi di scuola e prosegue per tutta la vita. In questo primo libro (é una tetralogia) le seguiamo nella loro infanzia e adolescenza, in un rione povero della Napoli degli anni 50 in cui si incrociano le vite di numerosi altri personaggi. "Non ho nostalgia della nostra infanzia, è piena di violenza. Ci succedeva di tutto, in casa e fuori, ma non ricordo di aver mai pensato che la vita che c’era capitata fosse particolarmente brutta. La vita era così e basta, crescevamo con l’obbligo di renderla difficile agli altri prima che gli altri la rendessero difficile a noi". É una storia semplice, che cattura e trascina fin dalle prime pagine. La trama é fluida, scorrevole e, talmente coinvolgente che fa sentire parte della storia, talmente realistica che é come se i personaggi li conoscessimo da sempre. Crea dipendenza, consigliatissimo.

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