Ho amato parecchio Deaver, era una sicurezza , i suoi libri garantivano trame originali e continui e inaspettati colpi di scena. Ora non più. Gli ultimi sono stati una delusione cocente, talmente brutti che ho persino iniziato a rivalutare i primi che aveva scritto, pubblicati solo recentemente da noi, anche se non erano certo all’altezza del Deaver dei tempi migliori. Il crollo è iniziato con “Il filo che brucia” un libro noioso, più simile a un trattato sull’elettricità che a un thriller. Il suo “arco voltaico “ ancora mi perseguita. “Sarò la tua ombra” incentrato sulla musica country, non aveva nessuna delle caratteristiche che lo facevano amare: i colpi di scena non riuscivano a mascherare il colpevole, intuibile sin dalle prime pagine. Ora “La stanza della morte” si è rivelato di una noia mortale. Sta esagerando con le sue analisi delle scene del crimine, risultando a volte non inverosimile, ma addirittura fantascientifico. Su una scena vengono rilevate tracce di pesce e vaniglia, in un’altra a km di distanza carciofi e liquirizia. Guardando il tabellone degli indizi è decisamente logico intuire che l’assassino ha la passione per la culinaria e sta cucinando una ricetta di cui hanno appena parlato su un giornale. Il che presupporrebbe che l’assassino avrebbe iniziato a cucinare, sarebbe uscito senza lavarsi bene le mani o cambiarsi d’abito, avrebbe ucciso per poi tornare a finire la ricetta e quindi uccidere ancora , sempre bello sporco. A questo bisogna aggiungere pagine di spiegazioni tecniche sui droni che certo non risultano piene di pathos. E anche i colpi di scena ormai sono prevedibili. Si sa che quello che appare probabilmente non è, che Amelia Sachs seppur piegata dall’artrite è imbattibile e che Rhyme è sempre un passo avanti. Avete presente il fondo del barile da grattare? Beh. Lo sto vedendo, anche se spero vivamente di dovermi rimangiare tutto. Alla fine del libro viene dato il link per la presumo disgustosa ricetta della trota servita con carciofi cotti in brodo di liquirizia e guarnita con maionese di vaniglia e caviale e a altre ricette rielaborate dallo stesso Deaver. Il che mi spinge a una riflessione : compone testi di musica country e scrive un libro con la musica come protagonista, ama cucinare e ci propone un killer amante della gastronomia, spero non si dedichi anche al giardinaggio se no il prossimo libro avrà come protagonista un killer dal pollice verde.