"La cattiva lavandaia, non trova mai la buona pietra." Un ottimo giallo che pagina dopo pagina mi ha catturato sempre più. I due autori sono formidabili nella descrizione "dell'ambiente" bene torinese, nella caratterizzazione dei vari personaggi che costellano la storia calandoci nei loro pensieri e stati d'animo, nella stesura dei dialoghi che appassionano il lettore e facendoci innamorare del bel commissiario Santamaria che grazie al suo colpo di genio risolverà brillantemente il caso.