"Sì siamo proprio come le canne al vento, donna Ester mia. Ecco perché!Siamo canne, e la sorte è il vento." Penso che questa spiegazione della metafora del titolo sia l'unica cosa che mi sia piaciuta di questo libro. Confesso che mi sento un po'in colpa a dare un voto così basso ad un premio Nobel, ma il libro non mi è proprio piaciuto. A parte che non ho ben capito la natura del rapporto tra Giacinto e donna Noemi, ma sicuramente mi sarò distratta nel punto in cui veniva spiegata, non mi sono sentita coinvolta dalla storia, non mi ha incuriosita.