Fahrenheit 451, recensito da Gino

Il romanzo narra la storia di Montag, un vigile del fuoco, che come lavoro brucia i libri in quanto in quella società non è permesso leggere i libri. Il protagonista, man mano che la narrazione prosegue, cambia psicologicamente infatti, dopo essersi impossessato di alcuni libri, inizia a scoprirne la bellezza. Questo cambiamento avviene anche grazie a Clarisse, una ragazza che abita vicino a lui, che ragiona in maniera diversa dalla società; lei infatti aiuta Montag a osservare la raltà in maniera diversa e proprio da qui inizia il lungo cambiamento del "vigile del fuoco". Egli "scoprendo" i libri decide di farsi guidare nella lettura da Faber, un professore assieme al quale darà la svolta decisiva alla sua vita. Il capitano dei vigili del fuoco, Beatty, si accorge del cambiamento di Montag e, dopo la segnalazione di Mildred, vanno ad incendiare proprio casa sua; Montag, dopo aver bruciato la propria abitazione, uccide Beatty e il segugio meccanico, un robot in grado di scoprire tutte le persone in possesso di libri. Egli, dopo questo, è costretto a scappare proprio mentre scoppia una guerra e, sotto indicazione di Faber, raggiunge un gruppo di persone che amano la lettura come lui; questi però non posseggono i libri ma li imparano a memoria per impedire che vengano bruciati. Ho adorato la figura di Clarisse che da oggi diviene a pieno titolo uno dei miei personaggi letterari preferiti. Un libro evocativo, profetico, pura poesia per l’anima in cui il lettore non viene visto più come un diverso ma come un analizzatore attento della reatà, un filtro del mondo contro la distorsione delle idee e la spersonalizzazione. Non serve aggiungere altro <3 “E’ un bel lavoro, sapete. Il lunedì bruciare i luminari della poesia, il mercoledì Melville, il venerdì Whitman, ridurli in cenere e poi bruciare la cenere. E’ il nostro motto ufficiale.” “<> <> rispose lei. <> Si mise a far suonare delle noci cadute dall’albero del giardino davanti alla casa. <> disse Faber. <> <> <> <> <> <> <> <> <> Mostrò a Montag due piccoli lampioni di gomma. <> <> disse Montag, a occhi chiusi . <> La prima, come ho detto, è sostanza, identificazione della vita. La seconda, agio, tempo di pensare a questa identificazione, di assimilare la vita. La terza: diritto di agire in base a ciò che apprendiamo dall’influenza che le prime due possono esercitare su di noi. E non credo che un vecchio decrepito e un milite incendiario in rivolta possano fare molto, al punto in cui siamo…>> <> <> <> <> disse il vecchio ridendo <>”

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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