L'ultima fuggitiva
  • 9788854506787
  • Neri Pozza (collana I narratori delle tavole)
  • 2013

L'ultima fuggitiva

di Tracy Chevalier

È il 1850 quando Honor e Grace Bright si imbarcano sull'Adventurer, un grande veliero in partenza dal porto inglese di Bristol per l'America. L'aria smarrita di chi non è avvezza ai viaggi, il bel volto offuscato dal mal di mare, Honor Bright sa che non rivedrà mai più Bridport, il paese in cui è nata, nell'istante in cui la nave si allontana dalle verdi colline del Dorset. Troppo grande è il mare e troppo lontano è Faithwell, il villaggio dell'Ohio in cui Adam Cox, un uomo anziano e piuttosto noioso, attende sua sorella per prenderla in sposa. L'irrequieta Grace ha allacciato una corrispondenza epistolare con lui, culminata poi con la proposta di matrimonio, con l'intento di lasciarsi alle spalle l'angusta vita della piccola comunità di quaccheri in cui è cresciuta e abbracciare così nuove avventure. Honor Bright non condivide lo spirito temerario di Grace, ma Samuel, il suo promesso sposo, ha rotto il fidanzamento e la prospettiva di vivere in mezzo all'altrui compassione l'ha spinta a seguire la sorella al di là del mare. Una volta giunte in Ohio, tuttavia, a un passo da Faithwell, Grace si ammala di febbre gialla e, tra le misere mura di un albergo, muore. Honor Bright si ritrova così sola in una nazione enorme ed estranea, divisa da un immenso oceano dall'amato Dorset. Non le resta perciò che Adam Cox come unica ancora di salvezza. A Faithwell, tuttavia, viene accolta con freddezza dall'uomo e dalla cognata vedova.Fonte http://www.ibs.it/code/9788854506787/chevalier-tracy/ultima-fuggitiva.html


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Commenti (3)

11/05/2013 - sofia
utente
L'autrice de L'orecchino di perla Tracy Chevalier ci regala un'altra figura femminile nell'ultimo suo libro L'ultima fuggitiva. Honor vive nel Dorset in Inghilterra nel 1850 e affronta con la sorella Grace che deve sposarsi in America con un suo concittadino Adam un lungo viaggio per mare. Parte perchè delusa dal fidanzato che l'ha lasciata per un'altra donna e non riesce ad affrontare la pietà che vede negli occhi della sua comunità.Honor è quacchera e come tutte le donne di questa religione è silenziosa e umile,ma dentro di sè cova un carattere forte. Appena arrivate in America la sorella si ammala e muore. Honor resta sola in un paese che non conosce e che affronterà con coraggio.L'autrice ci porta in un'America ancora lacerata fra schiavisti e abolizionisti e la nostra eroina farà le sue scelte anche se non sono condivise dai membri della comunità quacchera della città in cui vive. Libro che avvince e che narra con dovizia di particolari il dramma interno della sua protagonista. Ancora una volta la Chevalier ha saputo raccontare le contraddizioni che attraversano l'animo femminile. Una bella storia dove l'amore centra, ma non come trama principale, ma come un sentimento che a volte bisogna soffocare. Molto bello lo consiglio come una piacevole lettura che ci riporta al mondo della Capanna dello zio Tom.

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24/04/2014 - Savy
utente
Semplicemente meraviglioso. America fine 1800, schiavismo, panorami sconfinati americani fanno da sfondo ad una storia piena di emozioni e tenerezza. Honor Bright arriva in America con la sorella Grace; l'accompagna dal suo futuro marito, ma pochi giorni dopo essere sbarcate dalla nave, Grace muore di febbre gialla. Quale sarà il destno di Honor? Inizialmente si appoggia a colui che sarebbe dovuto diventare suo cognato, ma successivamente il suo cuore inizia a battere per un quacchero della congregazione e pochi mesi dopo si sposano. La vita con la famiglia di suo marito è difficile, la suocera non la vede di buon occhio e nemmeno la cognata; la convivenza diventerà ancora più difficile quando i familiari scopriranno che Honor aiuta persone di colore a fuggire dai loro padroni. Anche Donovan, il fratello Belle, la modista (l'unica amica conosciuta in Ohio) le sta con il fiato sul collo, primo perchè c'è un'attrazione di pelle tra loro due, e secondo, perchè lui gli schiavi li cattura di professione. Lo schiavismo impera e le regole per chi accoglie i fuggiaschi sono molto dure ma Honor non si vuole piegare e nonostante le minacce della suocera, e le incursioni nella fattoria di Donovan, cerca nuovi modi per dare una mano ai fuggiaschi lasciando cibo fuori dalla fattoria. Lo scherno della suocera però ferisce Honor, che si rintana in un mutismo ostinato e nonostante la gravidanza avanzata prende una decisione coraggiosa... In questo romanzo la Chevalier è stata grandiosa! In primis, descrive il panorama forestale americano e le stagioni in maniera fantastica, dando particolari preziosi e avvolgendo il racconto di magia e sensazioni. I personaggi sono vivi, impregnati di carattere e proseguendo nelle righe di questo romanzo pare di vivere in prima persona l'avventura di Honor. Non c'è una pecca, è tutto perfetto. Grande romanzo!!!

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23/02/2015 - Matik2003
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"Sei troppo ingenua Honor Bright. Pensi davvero che i tuoi amici quaccheri credano nell'uguaglianza? E' facile dire che siamo tutti uguali agli occhi di Dio, ma fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare." Honor Bright parte dall'Inghilterra alla volta dell'America, fugge dalla vergogna di essere stata lasciata dal proprio fidanzato per un'altra donna, cerca un posto nel mondo, dove vivere serenamente e con semplicità, un posto dove possa sentirsi a suo agio e secondo i propri principi da quacchera. Arriva in America, una terra dai grandi paesaggi, dove sia la natura che gli animali, le stagioni e le case e il cibo sono totalmente diverse dall'Inghilterra, ma ciò che fa la diversità tra uno stato e l'altro, è che nella sua patria natale il concetto di libertà come uomini è una realtà affondata nelle radici, qui si ritrova ad affrontare la piaga della schiavitù, uomini, donne e bambini neri che cercano di fuggire al loro triste destino, per lei e per la sua religione è inconcepibile, siamo tutti uguali di fronte a Dio, quindi inizia ad aiutare quel popolo , per quello che le è possibile. "Era partita con un nitido convincimento maturato nel silenzio della meditazione: le persone sono tutte uguali agli occhi del Signore, e nessuno può rendere schiavo il suo fratello. La schiavitù meritava, dunque, di essere abolita. Ma quella in Inghilterra le era parsa una semplice verità, in Ohio veniva intaccata da motivi economici, vicende personali e pregiudizi radicati, persino fra gli Amici. Honor ripensò alla panca dei neri che aveva visto all'assemblea di Philadelphia, al moto di indignazione che aveva suscitato in lei. Sei sicura che ti sentiresti a tuo agio, su domandò, accanto a una donna di colore? Honor aiutava i neri, ma in fondo non li conosceva. A parte la signora Reed, con i fiori sempre freschi sul cappello, lo stufato piccante, la trapunta....Erano dettagli come quelli a dar corpo a una persona. Quando un ideale, per quanto fulgido, discendeva nella vita di tutti i giorni, finiva per offuscarsi e perdere forza." Honor è una donna che non crede solo che tutti gli uomini sono uguali, quindi la schiavitù è ingiusta e orribile, lei è un essere pensante, sa quello che è giusto e sbagliato, vuole essere libera di fare ciò in cui crede esser giusto e quando viene ostacolata è capace di chiudersi in un silenzio di protesta, è ostinata, caparbia, cocciuta, decisa e leale ed alla fine troverà la sua strada, senza piegarsi a niente ed a nessuno. La Chevalier è una delle mie scrittrici preferite, non mi delude mai, in questo libro raffigura un bellissimo ritratto di donna Honor, un esempio da seguire, ci racconta anche dell'America agli arbori della sua civiltà, dove la schiavitù era dilagante e le famiglie cercavano il posto ideale dove affondare le radici per le loro future generazioni, ci aiuta a capire questo popolo che oggi è diventato potente e si crede capace ed in dovere di dettar leggi al resto del mondo. "Vedi, Honor, l'America è un paese giovane, vogliamo guardare avanti, non indietro. Noi non piangiamo sulle disgrazie, voltiamo pagina. Viene giudicato meschino qui, chi indugia troppo a lungo nella mestizia." "Gli Americani, in genere amavano fare le cose a modo loro e poco si curavano dell'altrui giudizio: fieri della loro individualità, non perdevano occasione di esibirla."

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