La donna giusta
  • 9788845924651
  • Adelphi
  • 2010

La donna giusta

di Sandor Marai

Un pomeriggio, in una elegante pasticceria di Budapest, una donna racconta a un'altra donna come un giorno, avendo trovato nel portafogli di suo marito un pezzetto di nastro viola, abbia capito che nella vita di lui c'era stata, e forse c'era ancora, una passione segreta e bruciante, e come da quel momento abbia cercato, invano, di riconquistarlo. Una notte, in un caffè della stessa città, bevendo vino e fumando una sigaretta dopo l'altra, l'uomo che è stato suo marito racconta a un altro uomo come abbia aspettato per anni una donna che era diventata per lui una ragione di vita e insieme "un veleno mortale", e come, dopo aver lasciato per lei la prima moglie, l'abbia sposata - e poi inesorabilmente perduta. All'alba, in un alberghetto di Roma, sfogliando un album di fotografie, questa stessa donna racconta al suo amante (un batterista ungherese) come lei, la serva venuta dalla campagna, sia riuscita a sposare un uomo ricco, e come nella passione possa esserci ferocia, risentimento, vendetta. Molti anni dopo, nel bar di New York dove lavora, sarà proprio il batterista a raccontare a un esule del suo stesso paese l'epilogo di tutta la storia. Al pari delle "Braci" e di "Divorzio a Buda", questo romanzo appartiene al periodo più felice e incandescente dell'opera di Márai, quegli anni Quaranta in cui lo scrittore sembra aver voluto fissare in perfetti cristalli alcuni intrecci di passioni e menzogne, di tradimenti e crudeltà, di rivolte e dedizioni che hanno la capacità di parlare a ogni lettore. Fonte http://www.iberlibro.com/9788845924651/donna-giusta-Adelphi-Maacute-rai-8845924653/plp


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Commenti (4)

14/07/2014 - simona72
utente
bello!! bello!! bello!! La stessa storia vissuta e raccontata da 4 persone, da 4 punti di vista completamente diversi... ogni monologo assolutamente credibile... consigliatissimo!!!

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14/07/2016 - sofia
utente
Sandor Marai Scrittore, poeta e giornalista ungherese. Nato nell’odierna Kosice, in Slovacchia (allora parte dell’Impero austro-ungarico), divenne collaboratore della «Frankfurter Zeitung». Nel 1928 si trasferì a Budapest dove, nel corso del ventennio successivo, pubblicò numerosi romanzi in lingua ungherese (I ribelli, 1930; Le confessioni di un borghese, 1934; Divorzio a Buda, 1935; L’eredità di Eszter, 1939; La recita di Bolzano, 1940; Le braci, 1942) che si soffermano, con prosa musicale, a indagare le pieghe più intime di personaggi che incarnano il malinconico disfacimento della mitteleuropa. Benché premiate dal successo, le sue opere vennero bollate come «realismo borghese» dall’intellighenzia del nuovo regime comunista: nel ’48 Márai fu costretto a lasciare l’Ungheria per stabilirsi – dopo brevi soggiorni in Svizzera e in Italia – negli Stati Uniti. D’indole schiva e solitaria, continuò a scrivere nella sua lingua madre circondato dall’indifferenza, sempre più emarginato. Una serie di drammi condusse lo scrittore sulla via dell’isolamento. La morte per cancro della moglie e il successivo decesso del figlio segnarono la caduta in un profondo stato di depressione. Màrai si tolse la vita con un colpo di rivoltella, le sue ceneri furono disperse nel Pacifico. La sua produzione, a lungo ignorata o negletta, a partire dalla prima metà degli anni ’90 ha conosciuto uno straordinario successo, prima in Francia e poi nel resto dell’Europa.(tra le fonti: Enciclopedia della Letteratura Garzanti 2007) La donna giusta : Uscito nel 1941 e composto da due lunghi monologhi, il romanzo fu ripubblicato nel 1949 in un'edizione tedesca con l'aggiunta di una terza parte, scritta dall'autore durante l'esilio italiano. E' a detta di molti uno dei romanzi meglio riuscito dall'autore conosciuto per lo più per il suo breve romanzo Le Braci. Romanzo che a volte stanca nella lettura, ma che ti tiene avvinto per la curiosità che suscita la trama. Alla fine ti lascia sorpreso e forse chi si aspetta la storia di un grande amore resta deluso. Lettura comunque altamente consigliata.

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14/07/2016 - sofia
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Sandor Marai Scrittore, poeta e giornalista ungherese. Nato nell’odierna Kosice, in Slovacchia (allora parte dell’Impero austro-ungarico), divenne collaboratore della «Frankfurter Zeitung». Nel 1928 si trasferì a Budapest dove, nel corso del ventennio successivo, pubblicò numerosi romanzi in lingua ungherese (I ribelli, 1930; Le confessioni di un borghese, 1934; Divorzio a Buda, 1935; L’eredità di Eszter, 1939; La recita di Bolzano, 1940; Le braci, 1942) che si soffermano, con prosa musicale, a indagare le pieghe più intime di personaggi che incarnano il malinconico disfacimento della mitteleuropa. Benché premiate dal successo, le sue opere vennero bollate come «realismo borghese» dall’intellighenzia del nuovo regime comunista: nel ’48 Márai fu costretto a lasciare l’Ungheria per stabilirsi – dopo brevi soggiorni in Svizzera e in Italia – negli Stati Uniti. D’indole schiva e solitaria, continuò a scrivere nella sua lingua madre circondato dall’indifferenza, sempre più emarginato. Una serie di drammi condusse lo scrittore sulla via dell’isolamento. La morte per cancro della moglie e il successivo decesso del figlio segnarono la caduta in un profondo stato di depressione. Màrai si tolse la vita con un colpo di rivoltella, le sue ceneri furono disperse nel Pacifico. La sua produzione, a lungo ignorata o negletta, a partire dalla prima metà degli anni ’90 ha conosciuto uno straordinario successo, prima in Francia e poi nel resto dell’Europa.(tra le fonti: Enciclopedia della Letteratura Garzanti 2007) La donna giusta : Uscito nel 1941 e composto da due lunghi monologhi, il romanzo fu ripubblicato nel 1949 in un'edizione tedesca con l'aggiunta di una terza parte, scritta dall'autore durante l'esilio italiano. E' a detta di molti uno dei romanzi meglio riuscito dall'autore conosciuto per lo più per il suo breve romanzo Le Braci. Romanzo che a volte stanca nella lettura, ma che ti tiene avvinto per la curiosità che suscita la trama. Alla fine ti lascia sorpreso e forse chi si aspetta la storia di un grande amore resta deluso. Lettura comunque altamente consigliata.

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08/01/2017 - Tesesempreastroz
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il libro è diviso in 3 parti più l'epilogo leggere la prima è indispensabile per conoscere l'amore, o, almeno, per rifletterci un po' su. la seconda fa parte del gioco, non bella, ma affascinante...ci può stare. la terza e l'epilogo sono una boiata pazzesca che non centrano nulla con il resto del romanzo! potete benissimo fare a meno di leggerle oppure leggetele come romanzo a se stante.

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