Non tutti i bastardi sono di Vienna
  • 9788838925009
  • sellerio editore palermo
  • 2010

Non tutti i bastardi sono di Vienna

di Andrea Molesini

Premio Campiello 2011. Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch'esso antico, di reticenza e onore. Villa Spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: siamo nell'area geografica e nell'arco temporale della disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Nella villa vivono i signori: il nonno Guglielmo Spada, un originale, e la nonna Nancy, colta e ardita; la zia Maria, che tiene in pugno l'andamento della casa; il giovane Paolo, diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell'età; la giovane Giulia, procace e un po' folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si muove in faccende la servitù: la cuoca Teresa, dura come legno di bosso e di saggezza stagionata; la figlia stolta Loretta, e il gigantesco custode Renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il giovane Paolo racconta, inizia con l'insediamento nella grande casa del comando militare nemico. Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e di dileggio del parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa. Un conflitto in cui tutto si perde, una cospirazione patriottica in cui si insinua lo scontro di psicologie, reso degno o misero dall'impossibilità di perdonare, e di separare amore e odio, rispetto e vittoria. Fonte http://www.ibs.it/code/9788838925009/molesini-andrea/non-tutti-bastardi.html


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Commenti (4)

26/01/2012 - albireo52
utente
Si è sempre scritto poco, in letteratura, circa le vicende ambientate nel corso del primo conflitto mondiale e ancor meno su quel che succedeva oltre le nostre linee, in territorio occupato dai tognini. Così mi raccontava mio nonno, Cavaliere di Vittorio Veneto, erano chiamati gi austriaci). Questo romanzo, pur con qualche limite, colma un pò quel vuoto. Voto 7.

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10/03/2012 - ipazia.dea
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Un ottimo libro che racconta dei dolori,degli amori e degli atti eroici avvenuti sullo sfondo della prima guerra mondiale. Il racconto però ha un punto di vista alquanto insolito e cioè quello di Paolo Spada,il nipote di una nobile casata italiana,la cui villa era stata occupata dai tedeschi prima e dagli austriaci poi. Paolo però,decide di ribellarsi all'occupazione nemica,aiutando i militari del servizio segreto italiano a ricevere informazioni riguardo gli austriaci. Le peripezie della famiglia Spada,notevoli e avventurose,si dipanano lungo l'intero libro..non senza colpi di scena e sorprese!

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15/05/2012 - sofia
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Questo libro Non tutti i bastardi sono di Vienna di Andrea Molesini l'ho letto per una fortunata coincidenza. Infatti non sempre leggo I premi Campiello se non attirata da qualche critica o recensione. Invitata dalla mia biblioteca a ritirare un premio come una dei lettori più assidui subito dopo c'è stata la presentazione di questo libro da parte dell'autore stesso.Andrea Molesini professore di storia presso l'Università di Padova è un oratore affabile e coinvolgente. ci ha letto L'incipit del libro e alcuni passi e ne sono rimasta affascinata. La vicenda viene narrata da un ragazzo diciassettenne Paolo Spada nobile che vive a Retongolo un paese vicino al Piave.Orfano dei genitori periti in un naufragio vive con i nonni nella villa che viene requisita dagli austriaci dopo la disfatta di Caporetto.Dirà in un passo “Pensavo allo sfacelo della seconda armata, più che alla villa invasa, ripensavo a quel fiume ininterrotto di contadini e di fanti: i carri dei poveri, le auto dei generali, i feriti abbandonati nei fossi. Non avevo mai visto tanti occhi devastati dal terrore. Gli occhi delle donne con i fagotti al collo, fagotti inerti, e fagotti gementi; non riuscivo a credere che il dolore di tutto un popolo in fuga, a cui fino allora non mi ero reso conto di appartenere, potesse toccarmi così dentro, e diventare mio, il mio dolore”.E' in effetti la fase più critica del conflitto e il giovane narratore descrive episodi tragici e dolorosi come le impiccagioni in piazza e la violenza subita da cinque ragazze.Il romanzo ha il sapore di romanzi d'altri tempi l'autore stesso ammette di aver subito il fascino del Gattopardo nello scrivere. Direi che la potenza descrittiva di Molesini ci trascina nell'epoca facendoci rivivere le vicende dei protagonisti. I personaggi femminili risaltano per la loro forza la nonna Nancy, Donna Maria e la quasi folle Giulia, per non parlare della cuoca Teresa e la figlia Loretta restano impresse come pure il parroco e Renato il custode-spia ci fanno capire come non tutti i bastardi sono di Vienna. Dio sembra lontano spicca in primo piano la follia dell'uomo e della guerra.Una lettura che mi ha veramente coinvolta. Consiglio!

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29/08/2017 - Tesesempreastroz
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un piacevole romanzo storico che ha il pregio di parlare il mio dialetto e raccontare dei miei posti. storia ispirata dal vero, non eccelsa, a tratti interessante. stupisce quanto sia bravo molesini a scrivere, nonostante sia il suo primo romanzo da grandi; la scrittura scorre senza intoppi, non ci sono imperfezioni, giri di parole, lungaggini.... l'ho trovato perfetto.

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