Nel Medioevo leggendario del cattolicesimo monastico si snoda la storia dell′amicizia fra il dotto e ascetico Narciso, destinato a una brillante carriera religiosa al riparo dalle insidie del mondo e della storia, e Boccadoro, l′artista geniale e vagabondo, tentato dall′infinita ricchezza della vita e segretamente innamorato anche della sua caducità. Ripercorrendo una delle epoche storiche che più gli erano congeniali, Hesse torna a riflettere sul tema, centrale nella sua poetica, del contrasto fra natura e spirito, fra eros e logos, fra arte e ascesi, alla ricerca di una loro possibile integrazione. Narciso e Boccadoro (1930) che è stato uno dei maggiori successi di Hesse a dispetto delle riserve espresse dalla critica più recente, pone al lettore, in un′accattivante, limpida fusione di favola simbolica e romanzo picaresco, i medesimi inquietanti interrogativi sulla condizione dell′uomo contemporaneo, che le altre opere dello scrittore, in particolare "il lupo della steppa" affrontano nelle forme ardite e dissonanti della modernità. dalla quarta di copertina