Narciso e Boccadoro
  • 9788804604167
  • Mondadori (collana Oscar classici moderni)
  • 2001

Narciso e Boccadoro

di Hesse Hermann

Nel Medioevo leggendario del cattolicesimo monastico si snoda la storia dell′amicizia fra il dotto e ascetico Narciso, destinato a una brillante carriera religiosa al riparo dalle insidie del mondo e della storia, e Boccadoro, l′artista geniale e vagabondo, tentato dall′infinita ricchezza della vita e segretamente innamorato anche della sua caducità. Ripercorrendo una delle epoche storiche che più gli erano congeniali, Hesse torna a riflettere sul tema, centrale nella sua poetica, del contrasto fra natura e spirito, fra eros e logos, fra arte e ascesi, alla ricerca di una loro possibile integrazione. Narciso e Boccadoro (1930) che è stato uno dei maggiori successi di Hesse a dispetto delle riserve espresse dalla critica più recente, pone al lettore, in un′accattivante, limpida fusione di favola simbolica e romanzo picaresco, i medesimi inquietanti interrogativi sulla condizione dell′uomo contemporaneo, che le altre opere dello scrittore, in particolare "il lupo della steppa" affrontano nelle forme ardite e dissonanti della modernità. dalla quarta di copertina


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Commenti (2)

14/12/2011 - sofia
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L′incipit del primo capitolo: "Davanti all′arco d′ingresso, retto da colonnette gemelle, del convento di Mariabronn, sul margine della strada c′era un castagno, un solitario figlio del Sud, che un pellegrino aveva riportato da Roma in tempi lontani, un nobile castagno dal tronco vigoroso; la cerchia de′ suoi rami si chinava dolcemente sopra la strada, respirava libera ed ampia nel vento; in primavera, quando intorno tutto era già verde ed anche i noci del monastero mettevano già le loro foglioline rossicce, esso faceva attendere ancora a lungo le sue fronde, poi quando le notti eran più brevi, irradiava di tra il fogliame la sua fioritura esotica, d′un verde bianchiccio e languido, dal profumo aspro e intenso, pieno di richiami, quasi opprimente; e in ottobre, quando l′altra frutta era già raccolta ed il vino nei tini, lasciava cadere al vento d′autunno i frutti spinosi dalla corona ingiallita: non tutti gli anni maturavano; per essi s′azzuffavano i ragazzi del convento, e il sottopriore Gregorio, oriundo del mezzodî, li arrostiva in camera sua sul fuoco del camino. Esotico e delicato, il bell′albero faceva stormir la sua chioma sopra l′ingresso del convento, ospite sensibile e facilmente infreddolito, originario d′altra zona, misteriosamente imparentato con le agili colonnette gemelle del portale e con la decorazione in pietra degli archi delle finestre, dei cornicioni e dei pilastri, amato da chi aveva sangue latino nelle vene e guardato con curiosità, come uno straniero, dalla gente del luogo." Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse.Già dalle prime parole del libro ci troviamo immersi nell'atmosfera del convento di Mariabronn in Germania. Siamo nel tardo Medioevo e i protagonisti sono Narciso erudito maestro carismatico, dotto, meditativo, dotato di una straordinaria capacità di intuito e Boccadoro scolaro inviato in monastero dal padre al fine di espiare l’anima peccaminosa ereditata dalla madre, è il suo opposto. Fra i due è subito attrazione e sboccia una straordinaria amicizia. Il libro nella prima parte narra proprio questo la nascita di un legame che resterà fra loro per tutta la vita.Sarà proprio Narciso che farà comprendere a Boccadoro che il suo destino non è fra le mura del convento.Boccadoro intraprenderà un viaggio alla ricerca della sua natura e si scoprirà artista e amante delle donne nelle quali cerca incessantemente la madre.Nel suo pensiero ci sarà sempre il ricordo di Narciso e dei suoi insegnamenti. Un libro che cattura perchè il dualismo è nella nostra natura a tratti saremo con Narciso e la sua spiritualità a tratti con Boccadoro del "carpe diem" e dell'assaporare tutto dalla vita. Tiferemo per lui e per la sua salvezza, saremo come lui inquieti viaggiatori alla ricerca di noi stessi. Ecco perchè molti ritengono questo un libro di formazione e il viaggio che intraprende Boccadoro infine diventerà il viaggio di tutti noi nel cammino della nostra vita. Da leggere!

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29/01/2012 - palmaleona
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Narciso e Boccadoro, ragione ed istinto,spirito e sensi, lucidità ed oblio.Queste sono le dicotomie che dominano dalla prima all'ultima pagina l'opera di Hermann Hesse. Anche se si ha la sensazione che la maggiorparte del romanzo sia incentrata sulle avventure di Boccadoro in realtà Narciso ovvero la ragione è sempre presente, è presente quando Boccadoro è scioccato per aver tolto la vita ad un uomo, è presente quando Boccadoro si vergogna del suo bivaccare e gozzovigliare in preda agli istinti più primordiali, quando si infuria e si disgusta per la natura ingiusta della vita. Qualunque nefandezza compia Boccadoro prova sempre vergogna verso se stesso quando sovviene nella sua mente l'immagine del suo amico Narciso. E anche alla fine della sua vicenda, quando sembra ormai volersi abbandonare ai bagordi della gioventù è la ragione che riporta Boccadoro al convento dal suo amico per spirare l'ultimo respiro.Narciso si fa sedurre dalla vitalità e sensualità dell'istinto ma preferisce osservare ed inebriarsi,rendendosi conto dell'esistenza di un altro modo di vivere opposto al suo ma rimanendo legato alla certezza del proprio senno e della propria tranquillità.Se si riflette sul significato più profondo di questo racconto ci si rende conto che l'autore ha voluto umanizzare nelle figure di Narciso e Boccadoro ciò che accade nella vita di ogni essere umano che durante l'età giovanile si fa guidare dall'istinto, facendo ogni cosa credendo di essere immortale, senza costruire nulla e che poi, una volta divenuto adulto si rende conto della sua vulnerabilità e cerca disperatamente una patria e dei riferimenti per la sua esistenza.

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