Bianca come il latte rossa come il sangue
  • 9788866210054
  • Mondadori
  • 2010

Bianca come il latte rossa come il sangue

di Alessandro D'Avenia

Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande. www.ibs.it


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Commenti (10)

26/01/2012 - ipazia.dea
utente
é un romanzo adolescenziale con protagonisti degli studenti di liceo. Leo in particolare,è innamorato di Beatrice,ragazza bellissima dalla carnagione chiara come il latte e dai capelli rosso vivo! Ben presto però Leo deve fare i conti con la durezza della vita e lo fa in un modo brutale,violento,quasi uno schiaffo a pieno viso: Beatrice,la sua amata,adorata Beatrice, è ammalata di leucemia e rischia di morire da un giorno all'altro. La storia è interessante,fluida e scorrevole..avrei solo gradito un epilogo diverso,magari con qualche colpo di scena in più o magari solo più positivo!

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05/03/2012 - psartiano
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Un libro che mi ha piacevolmente sorpreso perchè non appartiene ad un genere che leggo solitamente. E' la storia di un ragazzo di 16 anni, Leo, un ragazzo come tanti altri con la passione per il calcetto, l'odio per la scuola, la voglia di divertirsi e soprattutto un obiettivo: conquistare Beatrice, una ragazza bellissima che incontra ogni giorno alla fermata dell'autobus per andare a scuola. Beatrice diventa la sua unica ragione di vita...fin quando, non vedendola più alla fermata per qualche giorno, scopre che la ragazza si è ammalata di Leucemia....Da qui ha inizio un'altra storia...Leo inizialmente se la prenderà col mondo e con Dio (come sempre succede) e darà la colpa a lui di tutto, ma grazie all'aiuto del professore "sognatore" capirà che c'è ancora qualcosa che è possibile fare, ovvero rendere felice Beatrice per il tempo che le rimane e sperare che accada il miracolo. Le pagine scorrono molto velocemente, c'è anche una vena ironica che aiuta a smorzare un po le situazioni, quindi lo divorerete in qualche giorno (qualche ora se avete molto tempo per leggere..). Non aggiungo altro perchè merita di essere letto ;)

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07/03/2012 - Elena Turtle
utente
Un libro che mi ha fatto riflettere sul dolore. La prima "fatica" letteraria di Alessandro D'Avenia, un prof. alla Keating (l'attimo fuggente), così lo definiscono; io lo vedo più alla maniera de Il piccolo principe. A parte ciò, questo è un libro sull'adolescenza, su quei ragazzi che non amano la scuola, in particolare su Leo, un ragazzo che ama le cose che amano tutte quelle cose che amano i ragazzi di una certa età (16anni), va a liceo tanto per andarci, per perdere tempo. Ma, un giorno arriva un supplente, giovane, che pian piano farà scoprire un altra faccia della scuola, insegnandogli la "vita". Leo scoprirà ben presto che la vita è dolore e sofferenza ma da ciò imparerà a confrontarsi e a conviverecon le cose brutte della vita e a traformarle in esperienze. "Una volta ho letto in un libro che l'amore non esiste per renderci felici, ma per dimostrarci quanto sia forte la nostra capacità di sopportre il dolore" Ma io sono scappato! Io che dovrei essere capace di morire per lei pur di farla guarire!" Ti sbagli, Leo, la maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umimelmente per essa. Rendila felice."

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28/05/2012 - Michela
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fantastico...continuo a ripeterlo... fantastico, lo ripeto mentre mi asciugo ancora una volta gli occhi... mi ha letteralmente ammutolita, angosciata... non ho gli aggettivi giusti per descriverlo, ne devo inventare di nuovi. veramente un bel libro, assolutamente da leggere!!

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10/09/2012 - Elena Turtle
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Perché amo sognare, amo l'amore, il romanticismo, perché nei sentimenti sono come il protagonista di 16 anni. Parla dell'adolescenza, il periodo più difficile dell'essere umano, la base per formare gli uomini di domani. Parla dei primi innamoramenti e il protagonista si innamora di un amore, il più difficile, il più sofferto, perché ama una ragazza che sta per morire. Lui ha un sogno: credere che il suo amore possa guarirla. Nonostante i suoi sogni continuano a sbattere contro la realtà, lui continua ad aggrapparsi ai suoi sogni. Con l'aiuto dei suoi genitori, del suo prof., della sua migliore amica, scoprendo poi di amarla, i suoi sogni possono diventare realtà. "...Ma io sono scappato! Io che dovrei essere capace di morire per lei pur di farla guarire! ... Ti sbagli, Leo, la maturità non si vede nel voler morire per una nobile causa, ma nel voler vivere umilmente per essa. Rendila felice."...

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27/09/2012 - sofia
utente
La storia di un adolescente Leo che incarna i sentimenti di tutti gli adolescenti. In Bianca come il latte rossa come il sangue di Alessandro D'Avenia, Leo è un ragazzo come ce ne sono tanti, appassionato di calcio che gioca con passione, appassionato delle corse folli sul motorino, ha amici e usa il T9 per messaggiare.E' innamorato platonicamente di Beatrice finchè questa non si ammala di leucemia...Bianco per Leo è il colore del dolore, rosso il colore dell'amore. Riuscirà a crescere e a diventare un altro proprio per il dolore che proverà per la malattia di Beatrice.I suoi sono pensieri che possono avere tutti gli adolescenti, ma Leo riuscirà a trasformare il dolore in crescita personale. Lo aiuteranno un supplente di Storia e filosofia che chiamano il Sognatore e l'amica Silvia che Leo vede sempre contornata di Blù perchè per lui è un angelo custode.Non si può non commuoversi ascoltando Leo perchè si è un romanzo che si legge in un soffio, ma sembra veramente di ascoltare i ragionamenti del protagonista. Sicuramente un bel libro da leggere sia per i giovani che per gli adulti. Consiglio!

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29/04/2013 - Maria Branchitta
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Romanzo toccante che avvicina i giovani a una malattia che purtroppo non è tanto rara. Arrivata alla descrizione di Beatrice consumata dalla leucemia e dalle chemioterapie mi ritorna come una martellata l'immagine di una cara amica che ha patito le stesse pene e purtroppo non ce l'ha fatta :((

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10/08/2013 - Rosa Mazzarrino
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Nonostante qualche recensione non proprio positiva e un inizio che non mi stava entusiasmando, direi che è un libro soddisfacente: un viaggio nel mondo degli adolescenti che dai problemi banali, tipici di quest'età all'improvviso si ritrovano catapultati nel mondo degli adulti, quando si scontrano con la dura realtà della malattia. Certo il linguaggio è semplice, scorrevole, a volte banale, un linguaggio ovviamente rivolto ad un pubblico adolescenziale e non poteva essere diversamente.

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03/11/2013 - Matik2003
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"Una volta ho letto in un libro che l'amore non esiste per renderci felici, ma per dimostrarci quanto sia forte la nostra capacità di sopportare il dolore." Ho letto questo libro nei giorni della ricorrenza e nel ricordo dei morti, quindi il dolore che provo per la perdita di mio padre si è fatta sentire profonda e ancor più forte, lui che mi è stato portato via da un mieloma, un tumore nel sangue, mi ha reso ancora più difficile la storia e le pagine che raccontano della malattia di Beatrice, le lacrime mi hanno accompagnato durante le pagine più toccanti. Un libro che non parla solo di dolore, ma anche della maturazione e della crescita di un adolescente, quando si trova ad affrontare passaggi di vita complicati, tortuosi e complessi, che fanno diventare uomo, attraverso queste emozioni sconfiggi o cerchi di combattere le paure che ti porteranno a vivere meglio il domani, a capire quello che veramente conta nella vita e ad amare le persone giuste, quelle che veramente vogliono il tuo bene. Un romanzo per i giovani, scritto in maniera diretta, veloce, lineare immerso nella realtà di oggi, che affronta argomenti interessanti, dei rapporti con i genitori, con i professori, dell'amicizia, dell'amore, del dolore e di formazione. "Io, che di fronte a un errore vorrei che la vita avesse il tasto rewind. Invece la vita non ha quel tasto. La vita va avanti comunque, e suona che tu lo voglia o no, puoi solo alzare o abbassare il volume. E devi ballare. Meglio che puoi." "In fondo, tutta la vita non ha fatto altro che ritagliarti un vestito multicolore, a costo di tante notti insonni, notte di rimasugli di altre vite cuciti insieme. Proprio quando ci sentiamo più poveri la vita, come una madre, sta cucendo per noi il vestito più bello."

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12/01/2017 - - Vale -
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Dice molte cavolate sulla donazione del sangue ma vabbè, licenza poetica.

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