Il corpo umano
  • 9788852029615
  • Arnoldo Mondadori
  • Oct, 2012

Il corpo umano

di Paolo Giordano

Nel dicembre del 2010 ho intrapreso un viaggio in Afghanistan insieme ai militari italiani, con l'idea di scriverne un breve reportage. Per pura coincidenza, o per destino, ho raggiunto un avamposto ancora poco esplorato dai civili a sud del Paese, nel distretto del Gulistan, al centro di un deserto circondato da montagne. Alla fob "Ice" - questo il nome dell'avamposto - ho incontrato ragazzi della mia età. Mi sono accorto che, se è vero che ogni generazione ha la sua guerra, il conflitto in Afghanistan appartiene alla mia. Ho immaginato me stesso al posto dei soldati, in quel contesto paradossale, e al ritorno ho iniziato a scrivere "Il corpo umano". L'energia delle suggestioni che avevo ricevuto in appena dieci giorni trascorsi laggiù si è rivelata più forte di ogni paura o riluttanza e mi ha trascinato fino al termine, un anno e mezzo dopo. Il risultato è un romanzo di guerra, anzi, un romanzo sulla guerra, nelle sue molteplici incarnazioni: la guerra propriamente detta, quella dell'Afghanistan; la guerra dei rapporti intimi, affettivi e famigliari; e la guerra, invisibile e pericolosissima, contro se stessi. I molti personaggi della storia sono ognuno alle prese con il doloroso passaggio fra l'essere giovani e il ritrovarsi d'un tratto adulti, cambiati, con responsabilità che ancora non vorrebbero o non sono pronti ad assumere.


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Commenti (1)

13/01/2013 - Gino
utente
Questa è una storia di guerra, di rapporti famigliari particolari, di affetti altalenanti, è la storia di: Ietri ragazzo scanzonato, ingenuo e malato di sesso, pur non avendolo mai fatto ormai raggiunti i venti anni. E’ la storia di Cederna e Agnese giovane coppia, lui anch’esso sempre voglioso di sesso, lei invece si caratterizza per una profonda propensione per il cibo cinese; è la storia di Rosanna Vitale e René amici intimi o meglio amici di letto a pagamento, lui è comandante di ventisette soldati e per questa storia si caccerà nei guai, facendo toccare al lettore pensieri e temi profondi che lasciano spazio a riflessioni. E’ la storia di Angelo Torsu primo caporalmaggiore che intrattiene una conoscenza in chat con una certa/o Tersicore89. E’ la storia anche di un’intossicazione alimentare che fa degenerare la situazione nella caserma, tutti i soldati sembrano impazziti e il bagno sembra ricoprire il ruolo di salvezza, Torsu per accaparrarsi il bagno fa a botte anche con un suo superiore ed è in critiche condizioni di salute per via della contaminazione. E’ anche la storia di Alessandro che viene visto dalla sua famiglia sempre come secondo a dispetto di Marianna dalle doti eccelse in tutti i campi, dalla scuola alla musica: « Ecco come tornava a vivere il passato, dov’erano andate a finire tutte le invettive di Ernesto, i riti celebrativi, l’amore elargito e revocato, le raccomandazioni di Nini, le precauzioni, lo studio indefesso e selvaggio, le olimpiadi della matematica dove si classificò seconda, i vezzeggiativi, il solfeggio, gli accordi pestati che percorrevano i cinque piani del palazzo e raggiungevano i garage e da lì sprofondavano sottoterra, i temi del liceo sintatticamente perfetti e glaciali: ogni singolo elemento aveva contribuito a caricare Marianna come un meccanismo a molla. Un milione di giri dietro la schiena del soldatino di piombo che era. La chiave era scattata e lei aveva preso a marciare spedita verso un traguardo. Poco importava se quel traguardo coincideva con la fine del tavolo: con il baratro, in famiglia, avevamo tutti una certa dimestichezza » e inoltre che potrebbe invogliarti a fare una pausa nella lettura è goderti: Un sospiro di Franz Listz : http://www.youtube.com/watch?v=3JXMdpGpfBU Intanto nel battaglione tra vecchi ricordi, email non mandate, parole che rimangono ferme in gola, paura di sbagliare, partite a Risiko, c’è anche chi è vittima di pressioni da altri soldati, così come nella vita militare reale. Attacchi nemici, agguati, morti sotto il fuoco nemico come: Simoncelli, Camporesi, Mattioli, Mitrano, Ietri. Il passaggio in cui c’è lo psicologo Finizio l’ho apprezzato davvero molto, mi è sembrato di entrare anche io in intimità con i soldati. E’ la storia anche di rapporti famigliari come dicevo all’inizio difficili, labili che si reggono su un filo che è destinato a staccarsi come il rapporto tra Marianna ed Ernesto che è davvero delicato, cioè in realtà il rapporto con tutta la famiglia è un lento declino, come la carriera di quel fratello che vedrà cambiare le coordinate della propria vita e riempire dei buchi affettivi dettati dalla mancanza delle morti in guerra; un riassesto, una nuova rivoluzione, un nuovo inizio, uno sparo, uno…due…tre…venga avanti, venga. Sì sieda lì. Parliamo. “L’arma è intorno, sopra, sotto e dentro di te. Se cerchi di sfuggirle, sei ancora parte di lei. Se provi a ingannarla, è lei che sta ingannando te. L’arma è senza volto. Nessun volto rappresenta l’Arma. Non il Capo di Stato Maggiore, non il Ministro, non i generali né i loro sottoposti. Non tu. L’arma esisteva prima di te ed esisterà quando tu non ci sarai più, in eterno. Ciò che cerchi è già qui, devi solo allenare gli occhi a riconoscerlo. L’arma non ha sentimenti, ma è più amichevole che ostile. Se vuoi bene all’Arma, lei vorrà bene a te, in modi che non sai né potrai conoscere. Non infangare l’Arma, non insultarla e soprattutto, mai e poi mai, non tradirla. Attraverso l’amore per l’Arma proverai amore per te stesso. Hai il dovere di preservare la tua vita, in ogni caso e a ogni costo, perché la tua vita non ti appartiene, è sua. L’Arma non distingue fra il corpo e lo spirito, provvede a e dispone di entrambi. E’ sempre l’Arma ha scegliere te, non tu che scegli lei. L’Arma predilige il silenzio alla chiacchiera, il muso duro al sorriso. La gloria che insegui è il mezzo che l’Arma impiega per adempiere ai suoi scopi. Non rinunciare alla gloria, giacché è la porta attraverso cui l’Arma penetra in te. Non conosci gli scopi dell’Arma. Se provi ad indovinarli, impazzirai. La vera ricompensa di ogni azione risiede nell’azione stessa. Chi crede nell’Arma non corre il pericolo di fallire, né con il dolore né con la morte, perché il dolore e la morte sono modi con cui lei si sta servendo di te. Perciò rispondi: tu credi nell’Arma? Dillo adesso, allora. Dillo!”

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