La solitudine dei numeri primi
  • 9788804577027
  • Mondadori
  • 2008

La solitudine dei numeri primi

di Paolo Giordano

Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d'esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza.


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Commenti (10)

05/06/2011 - andromeda
utente
Un libro un po triste ma dal significato profondo. Ci sono persone che pur sentendosi vicine in quanto accomunate da tante cose non potranno mai avvicinarsi a tal punto da potersi incontrare...La solitudine dei numeri primi narra la storia di due ragazzi che hanno avuto un'infanzia difficile, i cui segni rimarranno indeebili nelle loro vite...

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07/01/2012 - Libri e Recensioni
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http://www.librierecensioni.com/libri/la-solitudine-dei-numeri-primi-paolo-giordano.html

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30/05/2012 - Fragmenta
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Due solitudini vicine, vicine. Impietoso ritratto di una consistente frangia di trentenni e:<br />http://www.anobii.com/anobi/person_update_book.php?i=01e5476f84ec5abb8c&pg=1

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12/06/2012 - debnik
utente
Ho letto questo romanzo in due soli giorni per la prima volta dopo tanto tempo attaccata allo svolgimento della trama anche quando gli impegni mi impedivano di leggere. Come se i personaggi fossero state persone reali, li pensavo chiedendomi cosa stessero facendo in quel momento, ritrovandoli poi nello stesso atteggiamento in cui li avevo lasciati per continuare, insieme a me, lo svolgimento della loro vita, della loro storia.<br />Un romanzo toccante con finale nè scontato nè a sorpresa bensì naturale. Forse un pò crudo nel linguaggio inizialmente poichè l'autore descrive i personaggi nella loro fase adolescenziale. E gli adolescenti utilizzano proprio quel linguaggio. <br />Un libro al pari de

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09/07/2012 - Ametista
utente
Tristissimo e fantastico. Ho adorato i due protagonisti proprio perchè la società di oggi li definirebbe due emarginati, o per meglio dire... due sfigati.<br />Il finale è la prova di come ogni nostra scelta possa cambiarci la vita...<br />Da rileggere.

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26/10/2012 - Ivana
utente
Sono rimasta molto delusa da questo libro perché, sebbene non mi aspettassi chissà quale capolavoro letterario, non pensavo nemmeno che non mi avrebbe lasciato nulla. La storia è prevedibile e scorre su binari che ricalcano perfettamente quelle di tanti altri libri simili cosicché, ad un certo punto, ho cominciato a saltare frasi intere perché sapevano di già visto e sentito. I personaggi sono privi di spessore e non mi hanno affatto convinta tanto che non riuscivo a scrollarmi di dosso l'impressione che, nonostante nel corso della storia essi siano cresciuti e maturati, fossero comunque dei bambini di appena dieci anni. Capisco poi che l'autore abbia voluto concentrarsi soprattutto su Mattia e Alice ma avrebbe potuto comunque spendere qualche minuto in più sulla caratterizzazione dei personaggi secondari che sembrano più delle macchiette completamente inutili ai fini della storia. Un'altra cosa del libro di Giordano che mi ha dato molto fastidio è stato interrompere la descrizione nel momento culminante. Intendiamoci, non ho problemi con la suspense e con i salti temporali all'interno di un romanzo, ma solo quando essi non vengono usati come espediente per chiudere una situazione da cui non si sa come uscire (chi ha letto il libro ricorderà la scena con il pomodoro!). Come scrivevo all'inizio non sono partita con alte aspettative ma non credevo mi sarei trovata a girare le pagine sbuffando e saltando le righe perché tanto la storia era fin troppo prevedibile!

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22/11/2012 - Sara Pavan
utente
Una trama non trama che non regge e non sta in piedi, troppa freddezza e troppa

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10/03/2013 - Michelle
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Ma che bel mat l'autore!A parte questo, (che non guasta...), l'ambientazione torinese è azzeccatissima: una città "matematicamente" aristocratica, nel senso che ha una rigorosità tutta sua in cui anche la follia ha la sua logica. Corretto il finale senza concessioni all'happy end. Ciò che mi ha colpito è l'ossessivo autolesionismo dei protagonisti, il volere "farsi male" ad ogni costo.

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14/07/2014 - simona72
utente
se fosse finito in modo diverso sarebbe stato scontato.. mi è piaciuto molto

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28/08/2017 - Tesesempreastroz
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la solitudine di mattia e alice mi ha colpito al cuore. due persone sole soffocate dal passato, spaventate.

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