I ragazzi della via Pal
  • 9788809746770
  • Giunti
  • 2010

I ragazzi della via Pal

di Ferenc Molnar

I ragazzi della via Pál, pubblicato nel 1907, è un classico della letteratura proprio perché racconta la storia di ragazzi che crescono scontrandosi sulla strada. Cambiano i tempi, ma monelli, scontri e baruffe restano immutati… Fonte http://www.lafeltrinelli.it/products/9788809746770/I_ragazzi_della_via_Pal/Ferenc_Molnar.html


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Commenti (3)

08/07/2011 - sofia
utente
Per chi ha la mia età leggere questo libro porta allìepoca dellamia giovinezza quando i ragazzi si riunivano in bande ed andavano sul Monte vicino a casa a "fare battaglia". A noi ragazzine non era permesso andarci, ma spiavamo gli esiti di lotte furibonde con bastoni al posto di fucili. Si sa io sono nato in periodo del dopo-guerra, non c'erano nè Tv nè Pc e i ragazzini giocavano quello che sentivano dire agli adulti. Quindi difficile per i ragazzini del giorno d'oggi capire il senso di questo libro.Brevemente la trama:La via Pal, in una Budapest di settant'anni fa, è al centro di una guerra fra bande. Niente di sanguinoso, sono bande di ragazzi. Poichè nella via Pal c'è un largo spiazzo dove si può giocare, fra palizzate e cataste di legname, la bande delle Camicie Rosse comandata da Feri Ats vuole conquistarla. I ragazzi della via Pal, capitanati da un quattordicenne calmo e autorevole che si chiama Boka, sono tutti ufficiali; l'unico soldato è il più piccolo, Ernesto Nèmecsek. Sarà proprio Nèmecsek, nella battaglia decisiva, a dare la vittoria ai suoi atterrando il capo avversario. Ma è malato e muore. Tutto è inutile, perchè lo spiazzo libero di via Pal scompare. Il proprietario l'ha venduto, vi costruiscono un palazzo. Non si gioca più.... Che dire di questo libro così lontano da come i ragazzi oggi vivono!Nèmecsek, il protagonista, parte svantaggiato perchè è piccolo e fragile, perchè i suoi compagni sono grandi e forti e lui è l'eterno"soldato" in mezzo a tutti gli altri "ufficiali"!Eppure sarà lui a vincere e poi anche a morire per gli altri, lui, il più piccolo e insignificante soldatino....Un libro triste nella fine , ma che ricava una morale che ai miei tempi era importante.Si può essere vincitori anche se gli altri ti considerano un perdente...il coraggio è la forza dei deboli.... Se non lo avete letto leggetelo!

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08/07/2011 - sofia
utente
Per chi ha la mia età leggere questo libro porta all'epoca della mia giovinezza quando i ragazzi si riunivano in bande ed andavano sul Monte vicino a casa a "fare battaglia". A noi ragazzine non era permesso andarci, ma spiavamo gli esiti di lotte furibonde con bastoni al posto di fucili. Si sa io sono nata in periodo del dopo-guerra, non c'erano nè Tv nè Pc e i ragazzini giocavano quello che sentivano dire agli adulti. Quindi difficile per i ragazzini del giorno d'oggi capire il senso di questo libro.Brevemente la trama:La via Pal, in una Budapest di settant'anni fa, è al centro di una guerra fra bande. Niente di sanguinoso, sono bande di ragazzi. Poichè nella via Pal c'è un largo spiazzo dove si può giocare, fra palizzate e cataste di legname, la bande delle Camicie Rosse comandata da Feri Ats vuole conquistarla. I ragazzi della via Pal, capitanati da un quattordicenne calmo e autorevole che si chiama Boka, sono tutti ufficiali; l'unico soldato è il più piccolo, Ernesto Nèmecsek. Sarà proprio Nèmecsek, nella battaglia decisiva, a dare la vittoria ai suoi atterrando il capo avversario. Ma è malato e muore. Tutto è inutile, perchè lo spiazzo libero di via Pal scompare. Il proprietario l'ha venduto, vi costruiscono un palazzo. Non si gioca più.... Che dire di questo libro così lontano da come i ragazzi oggi vivono!Nèmecsek, il protagonista, parte svantaggiato perchè è piccolo e fragile, perchè i suoi compagni sono grandi e forti e lui è l'eterno"soldato" in mezzo a tutti gli altri "ufficiali"!Eppure sarà lui a vincere e poi anche a morire per gli altri, lui, il più piccolo e insignificante soldatino....Un libro triste nella fine , ma che ricava una morale che ai miei tempi era importante.Si può essere vincitori anche se gli altri ti considerano un perdente...il coraggio è la forza dei deboli.... Se non lo avete letto leggetelo!

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27/04/2013 - Ivana
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Probabilmente l'avrei apprezzato di più se l'avessi letto durante l'infanzia, ma è stata comunque una lettura interessante che mi ha fatto fare un tuffo in un passato ormai lontano con un pizzico di nostalgia per la semplicità e la spontaneità dei bambini di allora.

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