Per chi ha la mia età leggere questo libro porta all'epoca della mia giovinezza quando i ragazzi si riunivano in bande ed andavano sul Monte vicino a casa a "fare battaglia". A noi ragazzine non era permesso andarci, ma spiavamo gli esiti di lotte furibonde con bastoni al posto di fucili. Si sa io sono nata in periodo del dopo-guerra, non c'erano nè Tv nè Pc e i ragazzini giocavano quello che sentivano dire agli adulti. Quindi difficile per i ragazzini del giorno d'oggi capire il senso di questo libro.Brevemente la trama:La via Pal, in una Budapest di settant'anni fa, è al centro di una guerra fra bande. Niente di sanguinoso, sono bande di ragazzi. Poichè nella via Pal c'è un largo spiazzo dove si può giocare, fra palizzate e cataste di legname, la bande delle Camicie Rosse comandata da Feri Ats vuole conquistarla. I ragazzi della via Pal, capitanati da un quattordicenne calmo e autorevole che si chiama Boka, sono tutti ufficiali; l'unico soldato è il più piccolo, Ernesto Nèmecsek. Sarà proprio Nèmecsek, nella battaglia decisiva, a dare la vittoria ai suoi atterrando il capo avversario. Ma è malato e muore. Tutto è inutile, perchè lo spiazzo libero di via Pal scompare. Il proprietario l'ha venduto, vi costruiscono un palazzo. Non si gioca più.... Che dire di questo libro così lontano da come i ragazzi oggi vivono!Nèmecsek, il protagonista, parte svantaggiato perchè è piccolo e fragile, perchè i suoi compagni sono grandi e forti e lui è l'eterno"soldato" in mezzo a tutti gli altri "ufficiali"!Eppure sarà lui a vincere e poi anche a morire per gli altri, lui, il più piccolo e insignificante soldatino....Un libro triste nella fine , ma che ricava una morale che ai miei tempi era importante.Si può essere vincitori anche se gli altri ti considerano un perdente...il coraggio è la forza dei deboli.... Se non lo avete letto leggetelo!