Un luogo incerto
  • 9788806196899
  • Einaudi
  • 2009

Un luogo incerto

di Fred Vargas

Adamsberg, con l'impagabile Danglard, si trova, un po' annoiato, in Inghilterra per una riunione della Grande Europa poliziesca: si tratta nientemeno che di "armonizzare i flussi migratori" con i colleghi di ventitré Paesi. Ma dove c'è Adamsberg tutto può accadere. E il ritrovamento delle diciassette scarpe - o come dice il preciso Danglard, "diciassette piedi, otto paia e un piede singolo" - spinge il nostro "spalatore di nuvole" a percorrere un'altra Europa: quella dove dopo quasi trecento anni la stirpe di Dracula non ha smesso di infestare il mondo. Tra Londra, i dintorni dell'Hauts-de-Seine e la Serbia, attraverso il "nero tunnel" che conduce alla tomba di Peter Plogojowitz, riesumato nel 1725 col sospetto di essere un vampiro, l'indagine poliziesca si intreccia all'esplorazione di quel continente ignoto che è la follia umana. Humour, fantasia visionaria, erudizione, colpi di scena, dialoghi strepitosi, capacità di indagare nelle pieghe più profonde dell'anima si fondono in un intreccio in cui Adamsberg fa i conti con il mito e la realtà del vampiro. E con un passato che sembra tornato per rovinargli la vita.


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Commenti (2)

10/07/2012 - fra_paga
utente
Lo stile della Vargas è quello. Dopo aver letto pressochè tutte le sue opere non ci si può più stupire di nulla, è (quasi) inevitabile. La narrazione è comunque come al solito meravigliosa, scorrevole, genialmente ironica e la trama come sempre ben congeniata. E' vero, si instaura nel lettore a lei fedele ormai una sorta di saturazione riguardo alle sue opere, un deja vu (quasi) inevitabile; ma nello stesso tempo c'è la piena conoscienza delle psicologie dei suoi personaggi: e questo è assolutamente un vantaggio che fa passare in secondo piano il rischio di ripetitività che nell'autrice francese è assolutamente (per ora) da escludere. Voto 7+ Un appunto fondamentale è da aggiungere per consigliarne la lettura: in un giallo giungere alla soluzione prima che l'autore ne abbia svelati i contorni è sinonimo di soddisfazione (personale!) ma di inevitabile frustrazione per il proseguio della lettura. E' quello che è capitato a me ma nonostante ciò sono riuscito a finirlo con la stessa enfasi con cui l'ho iniziato. Merito dello stile affascinante della Vargas. Voto 7,5 quindi!

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12/01/2017 - Tesesempreastroz
utente
sempre peggio. la vargas non mi prende più, o forse è tutta colpa di adamsberg. troppe casualità forzate, e in un giallo non ci devono mai essere casualità tutto deve avere un filo logico; adamsberg mi è sempre più antipatico

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