Lo stile della Vargas è quello. Dopo aver letto pressochè tutte le sue opere non ci si può più stupire di nulla, è (quasi) inevitabile. La narrazione è comunque come al solito meravigliosa, scorrevole, genialmente ironica e la trama come sempre ben congeniata. E' vero, si instaura nel lettore a lei fedele ormai una sorta di saturazione riguardo alle sue opere, un deja vu (quasi) inevitabile; ma nello stesso tempo c'è la piena conoscienza delle psicologie dei suoi personaggi: e questo è assolutamente un vantaggio che fa passare in secondo piano il rischio di ripetitività che nell'autrice francese è assolutamente (per ora) da escludere. Voto 7+ Un appunto fondamentale è da aggiungere per consigliarne la lettura: in un giallo giungere alla soluzione prima che l'autore ne abbia svelati i contorni è sinonimo di soddisfazione (personale!) ma di inevitabile frustrazione per il proseguio della lettura. E' quello che è capitato a me ma nonostante ciò sono riuscito a finirlo con la stessa enfasi con cui l'ho iniziato. Merito dello stile affascinante della Vargas. Voto 7,5 quindi!