La porta
  • 9788806186173
  • Einaudi
  • 2005

La porta

di Szabò Magda

Due donne che tutto separa, due vite diverse che si scontrano. Magda Szabò descrive la strana relazione che per vent'anni è intercorsa tra lei e la sua donna di servizio. Una donna ruvida, senza età, con i suoi principi e bizzarrie, riservata, e con dei segreti nascosti gelosamente dietro la "porta" eternamente chiusa. Se tra il marito di Magda e la donna c'è subito simpatia, viceversa tra le due donne la relazione è imprevedibile, fatta di litigi, riconciliazioni, di non detto. Poco a poco il loro rapporto si distende, Emerence si vota alla narratrice, il loro legame diventa esclusivo, esigente... Fonte http://www.ibs.it/code/9788806169633/szabograve/porta.html


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Commenti (4)

30/01/2012 - sofia
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"Non ho scritto questo libro per Dio, dice la Szabò nelle prime pagine del romanzo, che mi conosce fin nelle viscere, né per quelle ombre testimoni di ogni cosa che osservano le ore delle mie veglie e del mio sonno, bensì per gli esseri umani. Finora ho vissuto coraggiosamente, spero di morire allo stesso modo , con coraggio e senza menzogna, ma questo può accadere a una sola condizione: devo ammettere che Emerenc l’ho uccisa io." La porta di Mazda Szabò scrittrice ungherese supportata da Hermann Hess come una delle più grandi scrittrici ungheresi.Narra la storia di due donne una scrittrice e la sua donna di servizio Emerenc Szeredàs, la vera protagonista del romanzo, una delle più belle figure femminili che io abbia incontrato nelle mie letture.Non è una semplice donna di servizio, racchiude in sè un che di misterioso che attira la sua datrice di lavoro, sicuramente una figura autobiografica. Un libro intenso scritto con stile sicuro ed elegante, sicuramente pervaso di un commosso ricordo per una figura che la voce narrante, la scrittrice ha amato molto.Emerenc Szeredàs viene assunta dalla scrittrice come donna delle pulizie, ma non si limiterà alla gestione della casa: prenderà molte decisioni e, soprattutto, s’impadronirà del cuore e dell’anima di Magda per vent’anni, tra litigi e riappacificazioni, tra lontananze e ritorni.Il suo è sicuramente un passato di sofferenze che però tiene gelosamente dentro di sè chiuso come la porta della sua casa che non lascia mai aperta e che solo un cane di nome Viola può superare.La porta è una metafora che ricorre spesso anche nei sogni della scrittrice dove dopo aver chiesto soccorso per il marito ammalato all'arrivo degli infermieri si troverà impossibilitata ad aprire al porta d'ingresso svegliandosi atterrita.Tra le due donne nascerà dopo le prime incomprensioni un legame d'amore che la scrittrice tradirà permettendo ad altri di aprire quella porta sempre chiusa di Emerenc.Un bellissimo libro che scopre il mistero dell'animo umano. Una lettura speciale che consiglio!

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20/05/2012 - Michela
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Emerenc – Resto del mondo 2 – 0 Chissà perché mi è venuto in mente di paragonare questo scorcio di vita ad una partita di calcio, ma sicuramente potrebbe essere un’ associazione valida. Cercherò di essere un po’ più chiara. Ci sono partite di pallone il cui risultato è quasi deciso dal destino e, per quanto gli avversari cerchino il pareggio non ci sono né Santi né Madonne che li aiutino, neanche se la partita durasse tutta la vita. Da qui il paragone calcistico. Emerenc : donna coriacea, poliedrica, seriosa, l’anti-eroe per eccellenza…eppure…. Eppure non si può non volerle bene, non si riesce a pensare ad una giornata senza di lei, non ci sono altri personaggi che riescono a tenerle testa, lei batte tutti, anche a tavolino. La classica donna tutta d’un pezzo, il cui viso quasi inespressivo ricorda un lago calmo che non fa trasparire quasi nessuna emozione, eppure in grado di concedersi senza riserve a chi le sta più a cuore ed aiutare tali persone a capire le vere priorità della vita. Mah, chissà se io sarei riuscita ad entrarle nel cuore, lei sicuramente c’è riuscita e ringrazio la Szabò che mi ha permesso, anche se per pochi giorni, di conoscerla e amarla.

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12/06/2012 - debnik
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Con questo romanzo l'autrice narra il difficile rapporto tra la protagonista (una scrittrice) e la vecchia signora (Emerenc Szeredàs) alla quale ha affidato le incombenze domestiche. <br />E' un rapporto in cui l'amore prevale pur nell'indecifrabilità dei comportamenti della vecchia signora e grazie ai continui sforzi della protagonista, una volta certa dell'attaccamento di Emerenc a lei, nel comprenderla oltre ogni ragionevolezza. <br />Emerenc custodisce un segreto dietro la porta della propria abitazione, che non apre mai a nessuno. Custodisce ed accudisce vite di esseri in difficoltà siano essi animali o persone, alleati o nemici durante i difficili avvenimenti dell'Ungheria del Novecento. <br />E' una donna testarda e difficile ma solo apparentemente. Dietro i suoi comportamenti, le sue parole, la protagonista imparerà molto di se stessa e della donna che le sta accanto.<br />C'è, in questo romanzo, vita, morte, speranza, saggezza, eredità di un passato pesante ma accettato. <br />Insegna a non soffermarsi alle apparenze ma ad andare a fondo nella ricerca della verità senza pregiudizi nel rapporto con l'altro, quando esiste un legame intenso, quando l'altro è importante davvero.

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27/08/2014 - simona72
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La storia surreale del particolare rapporto tra la narratrice-scrittrice e la sua domestica che va avanti per oltre venti anni. Rapporto conflittuale sottolineato da dissidi e successivi riavvicinamenti. Molto ben tratteggiati e caratterizzati i personaggi, la domestica rigida con dei principi e una morale molto forti, a volte incomprensibili, e la proprietaria che non comprende gli strani comportamenti di Emerenc. Man mano che si va avanti nella lettura ci si affeziona ai personaggi che cominciano a vivere nella mente del lettore. Romanzo intenso con una bellissima prosa. Da leggere

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