E un poema epico di John Ronald Reuel Tolkien pubblicato postumo tra gli anni 20 e gli anni 30 del 1900 con note a fianco del figlio Christopher Tolkien. Si ispira alle leggende germaniche (La canzone dei Nibelunghi e alla Saga dei Volsunghi)in uno stile del XII° secolo difficile da leggere a mio parere. Lo stile è chiamato "edda poetica"(è una raccolta di poemi in norreno, tratti dal manoscritto medioevale islandese Codex Regius). Narra le eroiche e tragiche avventure di Sigurd, l’uccisore del drago Fafnir che custodisce l’oro dei Nibelunghi, sino alla conquista della valchiria Brynhildr che Sigurd risveglierà dal suo sonno magico per poi inoltrarsi sul sentiero di un terribile destino sposando Gudrún. E quindi la storia della stessa Gudrún, inconsolabile vedova di Sigurd, di cui seguiamo, con tutta la suspense che l’epica autentica sa suscitare, la personale storia di vendetta che ricorda una tragedia greca trasporta nel Nord Europa. Una storia che passa attraverso il matrimonio con il malvagio re degli Unni, Atli attirato da Gudrún in una vera e propria trappola mortale.Confessoche ho fatto molta difficoltà a leggere questo poema che niente ha a che vedere con la magica saga del Signore degli anelli anche se ne precorre l'atmosfera.Ho vuluto leggerlo perchè Tolkien mi affascina ma certo è una lettura difficile restando affascinata però dalla sua enciclopedica cultura e dal suo modo contemporaneo di affrontare ogni tipo di leggenda e storia fantastica. Leggetelo se vi va....