L'eredità di Eszter, recensito da moraschi

“Nella vita esiste una specie di regola invisibile per cui ciò che si è iniziato un giorno prima o poi lo si deve portare a termine”- Per vent’anni Eszter ha vissuto un’esistenza piana, senza scosse, nella quasi inconsapevole attesa del ritorno di Lajos, il solo uomo che abbia mai amato…e Lajos : il bugiardo, l’imbonitore, il falsificatore di cambiali, il mascalzone, quello che esercita sugli altri un fascino il cui effetto è paragonabile solo ad un sortilegio o ad un terribile veleno ..si proprio lui …torna per prendersi l’unica cosa di valore che ancora non si è portato via….Marai, come nelle ‘Braci’ è un maestro della tensione narrativa spinta quasi all’inverosimile, uno stile in cui ogni parola è la parola giusta suscitando nel lettore emozioni forti quali lo sdegno e la rabbia , un romanzo che non riesci ad abbandonare fino all’ultima riga. L’ultimo discorso di Lajos è davvero sorprendente e nonostante tutto, nella sua rete ci cade anche il lettore ..... che riesce a comprendere Eszter è ad essere solidale con lei

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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