Un libro diviso in due racconti molto ironici, divertenti e che fanno anche riflettere. Nel primo racconto “Il libraio che imbrogliò l'Inghilterra” siamo in compagnia di un librario e della sua segretaria, che lavorano in una libreria di libri rari, ma che poco tengono alla stessa tanto che non gli importa se i libri vengono rubati o si disperdono. Nel retrobottega è lì che è il vero commercio, l’inganno, lo studio dei necrologi, per poi successivamente mandare lettere alle famiglie delle persone andate nell’aldilà per ricordargli e spingerli a comprare ancora i libri rari che tanto erano cari alla persona ormai defunta. Un bel giorno però i due truffaldini incappano in un persona cieca e così vengono smascherati e la società finisce. Il secondo racconto “Lo scrittore automatico” a mio parere ancora più bello del precedente, ci troviamo di fronte ad una macchina che genera libri automaticamente, solo selezionando i pulsanti adatti e filtrando bene le informazioni, ma non è tutto, i due malfattori non puntano solo a fondare una società e a pubblicare prima racconti, e poi romanzi, ma vogliono impadronirsi di tutto il mercato editoriale. Un racconto che fa riflettere e pensare, non è che i tanto bravi scrittori che pubblicano libri con una velocità estrema non hanno a casa una macchina di questo tipo? Dahl un genio semplicemente! "Al giorno d'oggi, Mr Bohlen, l'articolo artigianale non ha speranze. Non può assolutamente competere coi prodotti fatti in serie, specie in questo paese... lo sa bene. Tappeti... sedie... scarpe... mattoni... terrecotte... qualunque cosa le venga in mente... ormai è tutto fatto a macchina. Forse la qualità sarà inferiore, ma non importa. Sono i costi di produzione che contano. E in quanto ai racconti... sono un prodotto come tutti gli altri, come tappeti e sedie, e di come vengono realizzati non gliene importa a nessuno, purché si consegni la merce. E noi li venderemo all'ingrosso, Mr. Bohlen! Manderemo a gambe all'aria tutti gli scrittori del paese! Soffocheremo il mercato!"