Albert Einstein nasce a Ulm il 14 marzo 1879 e poco dopo la famiglia si trasferisce a Monaco di Baviera, quindi nel 1894 a Pavia; nel 1896 Albert entra nel Politecnico di Zurigo, dedicandosi specialmente alla matematica e alla fisica, dove conclude gli studi nel 1900. Al suo lavoro teorico si devono lo sviluppo del concetto di fotone, la teoria dei moti browniani e la teoria statistica dei campi gravitazionali, anche se la sua fama è senza dubbio legata alla formulazione della teoria della relatività speciale (1905) e generale (1916). Le conseguenze di queste teorie, assieme ai suoi lavori sulla teoria dei quanti, stravolgono le concezioni della fisica classica gettando le basi della meccanica relativistica moderna. L’uomo che scoprì le teorie premiate con il Nobel nel 1922 era una persona completamente diversa da come c’è lo immagineremmo noi, incravattato con i capelli corti e molto curato. Un giovane che a soli ventisei anni, nel 1905, scrisse cinque articoli che rivoluzionarono il mondo della fisica. Alcuni di quegli articoli aprirono la strada alla teoria della relatività speciale, in cui lo spazio e il tempo, fino ad allora considerati due concetti completamente separati, divennero un’unica cosa, che oggi si chiama lo spazio-tempo einsteiniano, appunto. Il legame tra energia e massa è espresso nella formula più famosa della storia, una formula che tutti conosciamo: E = mc**; **=2
Questi cinque simboli racchiudono un significato estremamente profondo, e cioè che energia e massa sono unite da una costante, che è la velocità della luce al quadrato. E’ questa la formula che sta dietro alla bomba atomica, ed ecco un altro aspetto della teoria di Einstein che cambiato il mondo, in questo caso purtroppo in male.