Precedentemente abbiamo parlato di Tolomeo e Copernico e dei loro due grandi sistemi: il sistema tolemaico o geocentrico, con al centro la Terra, e il sistema copernicano o eliocentrico, con al centro il Sole. Una settantina di anni dopo la pubblicazione del libro di Copernico la scienza fece enormi progressi. Che cosa accadde, e come? Col passaggio del secolo, tra il 1500 e 1600 arrivarono altri due grandi personaggi, Galileo e Kepler, che oggi vediamo come i simboli della scienza moderna. Due personaggi simili per alcuni aspetti, ma completamente diversi per altri. Diversi per ovvi motivi: Keplero viveva nel centro dell’Europa e parlava tedesco, mentre Galileo viveva nel meridione dell’Europa ed era italiano. Ma le loro differenze erano bene più sostanziali di queste. Galileo era il prototipo di quello che oggi chiameremmo lo scienziato sperimentale, grazie alle grandi scoperte che fece con il cannocchiale, con i piani inclinati e con il pendolo. Keplero era invece il prototipo di quello che oggi chiameremmo uno scienziato teorico, grazie alle conseguenze che seppe derivare dalle osservazioni che erano state raccolte dal suo maestro Tycho Brahe. La grande scoperta di Keplero furono le sue famose tre leggi, che descrivono il moto dei pianeti attorno al Sole, e rappresentano i pilastri su cui fu costruita l’astronomia moderna. Le grandi scoperte di Galileo furono invece le leggi del moto uniforme e del moto accelerato, in particolare quelle che descrivono il moto dei proiettili. Galileo scoprì che il percorso dei proiettili è parabolico, mentre Keplero scoprì che il percorso dei pianeti intorno al Sole è ellittico. Queste scoperte per secoli erano rimaste sepolte nelle biblioteche, e interessavano soltanto ai matematici. Ma poi, improvvisamente, agli inizi del 1600 furono riprese ed applicate, questo dimostra come nella matematica niente vada perduto.