Una bambina e basta
  • 9788888838502
  • Edizioni Angolo Manzoni (collana Corpo 16)
  • 2005

Una bambina e basta

di Lia Levi

Questo racconto è un gioiello. Ha vinto nel 1994 il Premio Elsa Morante-Opera Prima ed è molto diffuso anche nelle scuole, dove viene letto con passione. è la storia di una bambina ebrea e del suo rapporto con la madre.La piccola viene nascosta in un convento cattolico alle porte di Roma per sfuggire alla deportazione. è attratta dal dio «buono dei cristiani e non da quello sempre arrabbiato degli ebrei», dalla sicurezza di quel mondo cattolico non minacciato, da una lieve vertigine mistica ambiguamente incoraggiata da qualche monaca, dalla speranza d'interpretare la Madonna alla recita di Natale. Ma quando è a un passo dall'abbracciare la nuova fede, interviene la madre, «tigre, leonessa, che ha poco tempo per libri e sinagoghe perché deve difendere le figlie», la loro vita ma anche la loro identità minacciata. Solo a guerra terminata potrà dire alla figlia: tu non sei una bambina ebrea, sei una bambina e basta Fonte http://www.ibs.it/code/9788888838502/levi-lia/una-bambina-basta.html


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Commenti (1)

16/01/2013 - sofia
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Ricordare la Shoah è doveroso. Molti sono i libri che ne parlano e descrivono gli orrori di quei terribili momenti in primis Se questo è un uomo di Primo Levi.L'autrice di Una bambina e basta è Lia Levi è nata a Pisa nel 1931 da una famiglia piemontese. Da bambina si è trasferita a Roma, dove vive ancora oggi. Ha fondato e diretto “Shalom”, il mensile della comunità ebraica. Sceneggiatrice e giornalista, è autrice di romanzi per adulti (Una bambina e basta, Quasi un’estate, Se va via il re, Tutti i giorni di tua vita, L‘albergo delle Magnolie) e per ragazzi, molto apprezzati dal pubblico e dai critici.In questo racconto racconta la sua storia di bambina costretta a nascondersi per sfuggire alla cattura in un convento.Lia Levi inizia a scrivere Una bambina e basta nel 1994, senza volersi indirizzare a un pubblico di ragazzi. Ha solo voglia di raccontare la sua storia, quella di una bambina ebrea che si trova improvvisamente ad affrontare problemi più grandi di lei e molto spesso ingigantiti e resi ancora più difficili dagli adulti. Non a caso l’incipit del libro recita: "Non mi piacciono i grandi quando decidono di farti un discorso: si sentono evoluti e magnifici, ti guardano negli occhi, cercano il tono a mezza altezza… ora saprai tutto anche tu, ci penseranno loro a impacchettarti la notizia come una merendina."La lettura è molto scorrevole e il finale positivo al contrario di molte storie sull'Olocausto ne fa una piccola chicca dove appare anche confronto interreligioso che si viene a creare per forza quando la protagonista e parte della sua famiglia si nascondono in un convento per sfuggire alle retate nazi-fasciste.Un modo per ricordare con la voce di una bambina gli orrori che si sono abbattuti anche in Italia contro gli ebrei. Da leggere!

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