Ricordare la Shoah è doveroso. Molti sono i libri che ne parlano e descrivono gli orrori di quei terribili momenti in primis Se questo è un uomo di Primo Levi.L'autrice di Una bambina e basta è Lia Levi è nata a Pisa nel 1931 da una famiglia piemontese. Da bambina si è trasferita a Roma, dove vive ancora oggi. Ha fondato e diretto “Shalom”, il mensile della comunità ebraica. Sceneggiatrice e giornalista, è autrice di romanzi per adulti (Una bambina e basta, Quasi un’estate, Se va via il re, Tutti i giorni di tua vita, L‘albergo delle Magnolie) e per ragazzi, molto apprezzati dal pubblico e dai critici.In questo racconto racconta la sua storia di bambina costretta a nascondersi per sfuggire alla cattura in un convento.Lia Levi inizia a scrivere Una bambina e basta nel 1994, senza volersi indirizzare a un pubblico di ragazzi. Ha solo voglia di raccontare la sua storia, quella di una bambina ebrea che si trova improvvisamente ad affrontare problemi più grandi di lei e molto spesso ingigantiti e resi ancora più difficili dagli adulti. Non a caso l’incipit del libro recita: "Non mi piacciono i grandi quando decidono di farti un discorso: si sentono evoluti e magnifici, ti guardano negli occhi, cercano il tono a mezza altezza… ora saprai tutto anche tu, ci penseranno loro a impacchettarti la notizia come una merendina."La lettura è molto scorrevole e il finale positivo al contrario di molte storie sull'Olocausto ne fa una piccola chicca dove appare anche confronto interreligioso che si viene a creare per forza quando la protagonista e parte della sua famiglia si nascondono in un convento per sfuggire alle retate nazi-fasciste.Un modo per ricordare con la voce di una bambina gli orrori che si sono abbattuti anche in Italia contro gli ebrei. Da leggere!