Torna Mondino de' Liuzzi,medico anatomista di Bologna, il quale, ricevuta una richiesta di aiuto da Adia, suo amore mai dimenticato, decide di partire per Venezia in suo soccorso.Abandonata la sua Bologna, magistralmente descritta nei libri precedenti, l'autore, con la sua narrazione avvolgente ,ci trasporta nelle atmosfere umide,nebbiose e setose della Venezia del 1313, descritta nei giorni che precedono il rito dello Sposalizio del Mare. Attraversiamo con Mondino calli e campielli, ammiriamo piazza San Marco ed entriamo nel Palazzo Ducale ,luogo di potere e lurida galera. Incontriamo il Doge, il Consiglio dei Dieci con i suoi giochi di potere, gente comune e negromanti alla ricerca di oscuri segreti. Tutto questo descritto con dovizia di particolari senza però mai cadere nel noioso nozionismo e nella saccenteria che caratterizzano molti romanzi storici.La narrazione procede con grande naturalezza, risultando intrigante già dalle prime pagine.
Il mistero che Mondino è chiamato e risolvere ha radici antiche , un'antica tavoletta di zaffiro dettata da un angelo a Noè la cui custodia viene tramandata da padre in figlio finchè qualcuno non sarà in grado di comprenderne e gestirne il grande potere. Mondino in questo libro è meno medico e più investigatore,sempre tenace , cocciuto ed ostinato ,si trova a sfidare i grandi di Venezia per amore di verità e di giustizia ,aiutato da Adia e dall'amico Gerardo, anche lui a Venezia per salvare un templare e il segreto che egli custodisce, ricordiamoci che siamo negli anni della persecuzione di Filippo il Bello caratterizzati dalla disperata ricerca di recuperare il favoloso tesoro dei Cavalieri del Tempio.
Storia e mistero quindi sapientemente fusi in un libro che affascina , intriga , coinvolge e che si legge tutto d'un fiato. L'aver spostato l'azione da Bologna ha Venezia ha permesso all'autore di far vedere il personaggio sotto una luce nuova, altrettanto affascinante. Personalmente spero che Mondino torni ancora in un prossimo libro