Se nessuno parla di cose meravigliose
  • 9788854501430
  • Neri Pozza
  • 2006

Se nessuno parla di cose meravigliose

di Jon Mcgregor

È un pomeriggio tiepido dell'ultimo giorno d'estate e, nella sua stanza al numero diciotto, un ragazzo sta riponendo con cura in una scatola le sue cose. Qualche porta più in là, una giovane donna sta impacchettando i suoi averi. All'altro lato della strada, un padre e una madre stanno sgattaiolando nella loro camera da letto; al numero venticinque, un uomo, in cima a una scala, sta dipingendo con maniacale attenzione le sue finestre di un bellissimo celeste, delicato come la luce dell'aurora; una donna, affacciata a un balcone, sta sbattendo una coperta; più in là ancora, voci, suoni, odori, barbecue... Sembra un pomeriggio qualunque in una strada qualunque. Ma tra un po' tutta la strada apparirà come un quadro vivente fatto di bocche spalancate: la coperta della donna affacciata al balcone penzolerà immobile come un gonfalone, il pennello dell'uomo al numero venticinque lascerà per terra una lunga scia celeste, il ragazzo al numero diciotto scatterà come uno sprinter dopato... Poiché questo è un giorno eccezionale, un giorno in cui un tragico istante svelerà le cose meravigliose di cui nessuno parla... Come su polaroid dai colori tenui e magici, così Jon McGregor ritrae in questo romanzo l'esistenza della gente comune. fonte http://www.ibs.it/code/9788854501430/mcgregor-jon/nessuno-parla-cose.html


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Commenti (2)

16/01/2013 - sofia
utente
Incipit: "Chi l'ascolta lo sa.La città canta.Se stati in silenzio ai piedi di un giardino, in mezzo alla strada, sul tetto d'una casa.Di notte la sua voce si fa più nitida e giunge fino in fondo al cuore attraversando la superficie delle cose. E'un canto quasi sempre senza parole, ma un canto nondimeno, e chi lo ascolta sa di cosa parli.Prova a distinguere ciascuna nota e lo sentirai risuonare ancor di più." Se nessuno parla di cose meravigliose di Jon McGregor. Acclamato come il nuovo Jan Macewan, Jon McGregor, nato alle Bermuda e residente a Nottinghan, si cimenta nel suo primo romanzo in modo originale a volte spiazzante.Lo ha scritto sulla barca sulla quale ha vissuto per due anni ed è stato selezionato nella long-list del Booker Prize. Il suo secondo romanzo è “Diversi modi per ricominciare” pubblicato da Neri Pozza.Sul retro del libro è riportato un commento del Glasgow Herald “un romanzo che ci restituisce il miracolo della vita” ed in effetti narra la vita in una via di una non meglio precisata cittadina dell'Inghilterra del Nord. Gente comune i suoi abitanti e ancor più comune la vita che conducono la narrazione scritta in modo originale alterna numerosi flash back quasi scatti fotografici di un tiepido giorno estivo.I capitoli brevi (solo 4-5 pagine) alternano la vita degli abitanti della via e quella della protagonista in prima persona. Si parla di un evento tragico che però sarà svelato solo alla fine.Spiazzante l'inizio che lascia perplessi su dove l'autore voglia andare a parare poi nel proseguio ci si cala nei personaggi e soprattutto nella protagonista anche se la fine ci lascia sospesi e incerti. Lo stile sicuramente merita una attenta lettura e l'autore avrà sicuramente il successo che merita pertanto ne consiglio la lettura.

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04/02/2013 - Gino
utente
Questo è un libro che al lettore può sortire due effetti contrapposti, o la totale immedesimazione ed interesse con la piena consapevolezza della magia della narrazione che è elogio dell’osservazione, o l’assoluta indifferenza, l’aridità dell’osservazione, il rifiuto verso le microstorie del creato. Tutto più o meno si svolge in un quartiere, la narrazione e i punti di vista cambiano a seconda della abitazione e del numero civico, si passa da una famiglia con dei figli, a dei nonni che si godono l’ormai vecchiaia, a dei ragazzi che dividono uno spazio comune, ad altri ancora divertenti e particolari personalità. Non mi lascia indifferente questo libro, anzi mi spinge a pensare quando troppe volte ci lasciamo trasportare tra la troppa frenesia che la vita impone, non godendoci ciò che di bello è nelle piccole cose, nei piccoli avvenimenti, nei gesti semplici, puri e vergini; quando sarebbe bello sapersi dedicare all’osservazione di questo mondo, che non è quello che percepiamo noi fatto di continui fuggi-fuggi, di corse contro il tempo, di appuntamenti dell’ultima ora, di corse a volte senza senso, ma quel mondo a noi sconosciuto che nasconde dietro banali e a noi insensate situazioni tutta la magia, lo splendore di una vita che forse mai conosceremo nella sua totalità, perché soggiogati dal continuo divenire, non fermarsi, non perdere quel minuto. Esatto, sempre fin da bambini ci siamo sentiti dire di non perdere neanche un minuto della nostra vita, a volte non perdendo però quel minuto ci precludiamo tante piccole perle, gocce di storie che noi dividiamo per poi non riuscire più a ricomporre, un lago di gocce divise, tante storie che mai più si incontreranno nel loro senso originario. “Stavamo facendo l’amore davvero, assolutamente, ineluttabilmente. Non avevo mai provato quel profondo bisogno di muovermi, piano ma con inesorabile dedizione. Mi sentivo come una selvaggia, affondata nel fango della terra e proiettata fra la luce delle stelle, un esile filo disteso sopra le generazioni. Mi sentivo imbevuta, piena di desiderio, il bisogno che m’assaliva a ondate, e stringevo le mani come un neonato, aggrappata al lenzuolo, ai capelli di lui, all’aria, le nocche bianche per lo sforzo, cercando un abbraccio sempre più completo, intimo, profondo. Quando finimmo, il lenzuolo era strappato e il materasso era scivolato sul pavimento.” "Figlia mia, dice l'uomo con un tono di voce in cui è racchiuso tutto l'amore di cui è capace, figlia mia, cerca sempre di guardare con tutti e due gli occhi, ascolta sempre con tutte e due le orecchie. Questo è un grande mondo e ci sono molte, molte cose che potrebbero sfuggirti se non vi presti attenzione. In ogni momento succedono cose meravigliose proprio davanti a noi, ma i nostri occhi assomigliano al sole quando è velato dalle nuvole, e allora le nostre vite diventano scialbe e desolate, perché non riusciamo a vedere la realtà per quello che è davvero. Se nessuno parla mai di cose meravigliose, come possono avvenire cose meravigliose?"

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