La ragazza dei fiori morti
  • 9788817028066
  • Rizzoli
  • 2010

La ragazza dei fiori morti

di Amy Mackinnon

Venite a leggere di Clara: una ragazza sola, in un laboratorio di pompe funebri, intenta a premere sull’arteria carotidea di una signora anziana, morta. Tirare un vaso sanguigno, cucire la bocca perché la gente muore con la bocca aperta. E poi scegliere una camelia rosa (perfetta bellezza), un mazzo di asfodeli (dolore eterno), un garofano (fedeltà), perché i fiori hanno un linguaggio segreto che bisbiglia ai morti (i morti non sono mai soli). E soltanto chi conosce l’aura della morte possiede l’istinto – l’anomalia? – di far parlare i fiori. Clara non riceve quasi mai visite, eccezione fatta per una bambina che è in qualche modo attratta da quel seminterrato. La tua mamma sa che sei qui? La bambina la guarda mentre ricompone i morti ed è silenziosamente disperata, artificiosamente controllata come una creatura che – intuisce Clara – non è stata amata a sufficienza. Una bambina che non piangerebbe se la madre le tirasse un nodo con il pettine. Un’ammiratrice che un giorno non compare più. Il mistero dei fiori, la disperata lotta per salvare una vita, una sofisticata indagine poliziesca, la sovrannaturale immedesimazione di Clara nella piccola amica attraversano il libro come ondate di febbre. In un disegno narrativo complicato e vasto, i temi si sviluppano a costruire un finale inesorabile, il Presto magistrale che la forma della sonata classica esige. Come Alice Sebold in Amabili Resti, Amy MacKinnon sa raccontare una storia e il suono di questo debutto letterario – che intreccia il thriller al romanzo di formazione – è raro: sempre diverso e sempre uguale, come nei libri che non si dimenticano.Fonte http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/libro/2806_la_ragazza_dei_fiori_morti_mackinnon.html


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Commenti (2)

04/05/2011 - sofia
utente
E’ il romanzo d’esordio di Amy MacKinnon, scrittrice americana che ha lavorato come giornalista per il Boston Globe, il Seattle Times, il Christian Science Monitor uscito nel 2010. Si tratta di un thriller serrato con una protagonista indimenticabile nel modo in cui è costruito il suo personaggio, e atmosfere inquietanti che ricordano Amabili resti e i film Il sesto senso e The Others."Clara conosce il linguaggio dei fiori, e tributa un omaggio silenzioso ai defunti affidati alle sue cure. Ma dovrà occuparsi dei vivi, se vuole impedire che la morte e il delitto prendano il sopravvento.La vita di Clara, regolata da rituali ossessivi, subisce una svolta quando conosce una bambina, Trecie, anche lei sola e lasciata a se stessa, l’unica persona che va a farle visita in quel lugubre seminterrato. Ma la bambina un giorno non compare più. E quando un poliziotto, Mike Nichols, chiede l’aiuto di Clara per le indagini su una bambina senza nome uccisa tre anni prima, e si fa strada l’ipotesi che Trecie possa cadere vittima degli stessi pedofili, Clara dovrà scegliere: continuare la sua esistenza solitaria o farsi coinvolgere e rischiare la vita per salvarne altre? Il romanzo di Amy MacKinnon è uno dei debutti più entusiasmanti degli ultimi anni." Definirei questo roamzo incantevole e indimenticabile per le sue atmosfere da sogno con profonde analisi psicologiche Anche chi non è appassionato di thriller dovrebbe leggerlo!

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31/01/2012 - brontolo
utente
Pensavo di aver trovato un libro diverso, originale: avevo letto che l'atmosfera richiamava "Il sesto senso" e "The others", invece mi sono trovata tra le mani un libro cupo,triste e lugubre, che non è riuscito a coinvolgermi minimamente.La trama,l'atmosfera,i personaggi e la scrittura sono abbastanza deprimenti. La letterura procede stancamente senza la minima emozione. Alcune recensioni dicono che è un romanzo che porta a riflettere sul senso della vita e della morte: mi pare un po' esagerato, io ho riflettuto molto solo se fosse il caso di continuare la lettura o no.

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