Eric-Emmanuel Schmitt è nato a St. Foy Les Layons nel 1960. Ha studiato musica e letteratura e si è laureato in filosofia presso la École Normale Supérieure nel 1983. Dopo aver ottenuto un dottorato nel 1987 è diventato “maître de conférences” all’Università di Chambéry. È autore di racconti, romanzi e di opere teatrali tradotte e rappresentate in tutto il mondo ed è considerato uno degli autori di maggior successo nel panorama della drammaturgia francese contemporanea. I suoi romanzi sono tradotti in molte lingue. Le Edizioni E/O hanno pubblicato Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano e Odette Toulemonde, da cui sono stati tratti dei film, Piccoli crimini coniugali, Milarepa, La parte dell’altro, La mia storia con Mozart, Quando ero un’opera d’arte, La rivale. Un racconto su Maria Callas, La sognatrice di Ostenda, Il visitatore, Il lottatore di sumo che non diventava grosso, Ulisse da Baghdad, La scuola degli egoisti, Concerto in memoria di un angelo, Quando penso che Beethoven è morto mentre tanti cretini ancora vivono..., La donna allo specchio, I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto, L’amore invisibile, La giostra del piacere, Elisir d’amore, Veleno d’amore e Oscar e la dama Rosa. Nel 2016 uscirà, sempre per E/O, La notte di fuoco.Il visitatore è il testo teatrale di un’importante spettacolo di Eric-Emmanuel Schmitt, messo in scena innumerevoli volte in tutta Europa. Aprile 1938. L’Austria e` stata da poco annessa al Terzo Reich, Vienna e` occupata dai nazisti, gli ebrei vengono perseguitati ovunque. In Berggasse 19, celeberrimo indirizzo dello studio di Freud, il famoso psicanalista attende affranto notizie della figlia Anna, portata via dalla Gestapo. Improvvisamente dalla finestra spunta un inaspettato visitatore intenzionato a intavolare con Sigmund Freud una conversazione sui massimi sistemi. Il grande indagatore dell’inconscio e` insieme infastidito e incuriosito. Chi e` quell’importuno? Cosa vuole? E` presto chiaro che quel curioso individuo in frac non e` un ladro ne? uno psicopatico in cerca di assistenza. Chi e` dunque? Stupefatto, Freud si rende presto conto di avere di fronte nientemeno che Dio, lo stesso Dio del quale ha sempre negato l’esistenza. O e` un pazzo che si crede Dio? La discussione che si svolge tra il visitatore e Freud, e che costituisce il grosso della pie`ce, e` cio` che di piu` commovente, dolce ed esilarante si possa immaginare: Freud ci crede e non ci crede; Dio, del resto, non e` disposto a dare dimostrazioni di se? stesso come se fosse un mago o un prestigiatore. Sullo sfondo, la sanguinaria tragedia del nazismo che porta Freud a esclamare: «Se sei onnipotente, sei cattivo; e se non sei cattivo, non sei abbastanza potente. Criminale o limitato, non sei un dio all’altezza di Dio». Il visitatore e` stato tradotto in 15 lingue e rappresentato in 25 paesi. In Italia e` stato portato in scena per la prima volta nel 1996 per l’interpretazione di Turi Ferro e Kim Rossi Stuart. Riallestito nella stagione 2013/2014 e 2014/2015 con Alessandro Haber e Alessio Boni, regia di Valerio Binasco.In effetti anche se non viene specificato la lettura si presenta come in un teatro i cui protagonisti stanno vivendo il cupo periodo del nazismo . Siamo nello studio di Freud angosciato per la figlia portata via dalla Gestapo e si presenta un visitatore ambiguo personaggio sia diavolo che Dio non si sa di preciso.Freud è agnostico però vorrebbe credere che il visitatore abbia il potere di aiutarlo. Libro breve e delicato dove si disquisisce sull'esistenza di Dio eterno dubbio anche per un ebreo non credente come Freud che in questa piece non fa la parte dello psicanalista. Come tutti i libri di Schitt la tematica è appassionante ed essendo breve lo si legge in breve tempo, ma la tematica ci lascia domande e la ricerca di risposte si protrae oltre le battute dei protagonisti. Da leggere!