Quando nel maggio del 1996 Jon Krakauer viene inviato dal giornale per il quale lavora a partecipare a una spedizione sull’Everest per scrivere un articolo sulla proliferazione delle scalate a pagamento, sembra il logico coronamento di una carriera che era riuscita a combinare due passioni: l’alpinismo e la scrittura. Il 10 maggio, però, una tempesta coglie di sorpresa le quattro spedizioni che si trovano sulla cima. Alla fine della giornata nove saranno gli alpinisti morti, incluse due tra le migliori guide, mentre Krakauer sarà tra i fortunati che sono riusciti a scendere dalla «Montagna». Aria sottile è molto di più della cronaca di quella tragedia: ci racconta la storia appassionante delle spedizioni più famose; ci mette in guardia contro le spedizioni composte da «turisti della montagna»; ci descrive le sensazioni indimenticabili e la fatica sovrumana delle ascensioni, facendoci entrare nella mente degli scalatori e mostrandoci le loro paure, le loro ossessioni, la loro vena di follia; ci fa partecipi di una situazione estrema capace di scatenare in un essere umano le riflessioni più laceranti.