Keyla La rossa
  • 9788845932083
  • Adelphi
  • 2017

Keyla La rossa

di Isaac Bashevis Singer

Se questo magnifico libro è rimasto praticamente inedito fino a oggi, è forse perché Singer esitava a mettere sotto gli occhi dei lettori goy il «lato oscuro» di quella via Krochmalna da lui resa un luogo letterariamente mitico. «Capitava di rado che una femmina già passata per tre bordelli si sposasse ... Era un segno del cielo inviato a tutte le puttane di Varsavia: non dovevano perdere la speranza, l'amore avrebbe continuato a governare il mondo». Ed è proprio l'amore la sostanza incandescente di questo romanzo: l'amore-passione, quello che non lascia scampo, quello che può indurre alla follia. A Keyla la Rossa nessuno resiste: né Yarme – un seducente avanzo di galera –, né il giovane e fervido Bunem – che pure era destinato a diventare rabbino come suo padre –, né l'ambiguo Max. Se questo magnifico libro è rimasto praticamente inedito fino a oggi, è forse perché Singer esitava a mettere sotto gli occhi dei lettori goy il «lato oscuro» di quella via Krochmalna da lui resa un luogo letterariamente mitico. In Keyla la Rossa si parla infatti in modo esplicito di due argomenti tabù: la tratta, a opera di malavitosi ebrei, di ragazze giovanissime, che dagli shtetldell'Europa orientale venivano mandate a prostituirsi in Sudamerica, e l'ignominia di un ebreo che va a letto sia con donne che con uomini. Alle turbinose vicende dei quattro protagonisti (e dei numerosi, pittoreschi comprimari) fa da sfondo, all'inizio, la vita brulicante, ardente, odorante e maleodorante del ghetto in cui era confinata, in condizioni di estrema miseria, la comunità ebraica di Varsavia, e poi quella, non meno miserabile e caotica, delle strade di New York in cui si ammassavano gli emigrati nei primi decenni del secolo scorso: affreschi possenti, che non a caso molti hanno accostato a quelli ottocenteschi di Dickens e Dostoevskij.https://www.ibs.it/keyla-rossa-libro-isaac-bashevis-singer/e/9788845932083


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Commenti (1)

15/04/2018 - sofia
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Notizie sull'autore:Isaac B. Singer (Leoncin, 21 novembre 1902 – Miami, 24 luglio 1991), è stato uno scrittore polacco naturalizzato statunitense, autore di lingua yiddish; fu insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1978. Autore di racconti e romanzi, inizialmente in yiddish, poi tradotti in lingua inglese. Tra le sue opere si segnalano i romanzi Satana a Goray (1935), La famiglia Moskat (1950), La fortezza (1957), Il mago di Lublino (1960), La proprietà (1969), Nemici: una storia d'amore (1972), Shosha (1978), Ombre sull'Hudson (2000) e le raccolte di racconti Gimpel l'idiota (1957), I due bugiardi (1961), Un amico di Kafka (1970), Una corona di piume (1973) e La morte di Matusalemme (1988).https://it.wikipedia.org/wiki/Isaac_Bashevis_Singer Sinossi:Non era affatto sicuro, Singer, di voler pubblicare questo romanzo in una lingua che non fosse lo yiddish: perché dentro ci sono cose che esitava a mettere sotto gli occhi dei lettori americani, e del resto del mondo. C'è, per esempio, il «lato oscuro» di quella via Krochmalna da lui resa un luogo letterariamente mitico, dove viveva, in condizioni di estrema miseria, la comunità ebraica di Varsavia (e la sua stessa famiglia): i bassifondi, i bordelli, i covi dei ladri, dei ricattatori e dei magnaccia; e un accenno a un argomento tabù: il traffico, a opera di malavitosi ebrei, di ragazze giovanissime, che dagli shtetl dell'Europa orientale venivano mandate a prostituirsi in Sudamerica; e, come se non bastasse, un ebreo che va a letto sia con gli uomini che con le donne: atto ignominioso, inammissibile. Ma tutto questo, per noi lettori di oggi, passa in secondo piano rispetto al nucleo incandescente del romanzo, che è una doppia storia di amour fou: quella tra Keyla la Rossa, una irresistibile puttana quasi trentenne, e suo marito Yarme, un seducente avanzo di galera; e quella, ancora più straziante e furibonda, tra la stessa Keyla e Bunem, il figlio diciannovenne di un rabbino, che con lei riuscirà a raggiungere l’America, la terra di tutte le speranze e di tutte le disillusioni. Sullo sfondo, la vita brulicante, ardente, odorante e maleodorante di via Krochmalna, prima, e poi delle miserabili strade di New York dove vivevano gli emigrati all’inizio del secolo scorso: affreschi possenti, che non a caso molti hanno accostato a quelli ottocenteschi di Dickens e Dostoevskij.https://www.adelphi.it/libro/9788845979514 Cosa ne penso io:“era bellissima. I capelli rossi, gli occhi verdi con la pelle candida facevano pensare ad un dipinto.”Keyla la rossa è una prostituta , passata per tre bordelli, ma inspiegabilmente sposata da Jarme, un avanzo di galera.“Keyla aveva vissuto nel peccato per tanti anni, abbandonata da Dio e dagli uomini, ma le usanze ebraiche non le aveva dimenticate così come la forma più sordida del desiderio.”.In tutto il romanzo Keyla desidera riscattarsi.L'incontro con Bunem , che vorrebbe diventare rabbino per accontentare il padre e che travolto dalla passione per Keyla andrà invece a perdersi con lei in America.Dalla sordida via Krochmalna in Polonia passerà al quartiere altrettanto povero dickensiano dove vivevano gli ebrei emigrati a New York.Keyla fugge dal marito che , incontrando un compagno di prigione Max lo storpio, vagheggia un traffico di prostitute con Keyla come "madame". Il romanzo è una storia d'amore e di passione, ma anche di interrogativi dostojewskiani sulla religione e su Dio.Nonostante l'esitazione , da parte dell'autore, di pubblicare questo romanzo in lingua jiddish per la scabrosità degli argomenti, resta, a mio avviso, un grande romanzo che merita di essere letto e diffuso.

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