Odore di chiuso
  • 9788838925443
  • Sellerio ed Palermo
  • 2011

Odore di chiuso

di Marco Malvaldi

San Carlo, Maremma Toscana. Il conte Alinaro Bonaiuti ha invitato nel suo maniero degli ospiti per la battuta di caccia del fine settimana; tra questi, c’è il noto gourmet Pellegrino Artusi. La prima sera del week-end, a cena, il padrone di casa è di umore allegro. Accenna ad una grossa vincita ai cavalli, quindi invita gli ospiti nella sala da fumo dove brinderanno alla vincita. Poi, scusandosi, spiega di non poter bere champagne per i suoi problemi di stomaco, e ripiega sul suo solito Porto. Durante la notte si sente male. Questa volta Malvaldi si cimenta con un giallo di impianto classico - l’ambientazione ottocentesca, il castello, i delitti, la nobiltà decaduta, il maggiordomo - illuminato però dalla presenza di Artusi, il grande gastronomo che con la sua “Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” dette dignità alle pietanze di tutti i giorni. Sarà proprio Pellegrino - studioso di storia naturale oltre che letterato - a trovare con il suo acume e la sua curiosità la chiave per arrivare alla verità, mentre Malvaldi - lasciati per il momento i quattro vecchietti del BarLume - ci consegna il magnifico ritratto di un italiano memorabile che si muove a suo agio in mezzo a personaggi di invenzione.da http://www.lafeltrinelli.it/


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Commenti (4)

01/05/2011 - sofia
utente
Una deliziosa scoperta questa del toscano Marco Malvaldi già noto al pubblico per la trilogia del BarLume (La briscola in cinque, Il gioco delle tre carte, Il re dei giochi) si lancia nel giallo storico. Alla fine dell'Ottocento, per la precisione: questa volta l'investigatore "per caso" è Pellegrino Artusi, ospite della tenuta di Roccapendente per il fine settimana.Artusi è un autore molto conosciuto di un diario-ricettario, legge Sherlock Holmes, si invaghisce di una servetta, si dilunga in conversazioni con Cecilia e viene concupito da una delle zitelle. Dal suo punto di vista gli abitanti del castello sono fonte di riflessioni non sempre benigne: epigoni di una nobiltà al tramonto, meschini e "tenacemente dediti al nulla", suscitano sconcerto e ilarità.Nel momento in cui il giallo italiano è morto e quelli che ancora hanno il coraggio di definirsi scrittori di genere hanno nettamente virato al noir, Malvaldi se ne è fregato delle etichette e ha riproposto un classico: la microcomunità nella quale accade un omicidio, un investigatore casuale e dilettante, un poliziotto poco sagace e la tradizionale rivelazione pubblica finale. Il tutto condito da feroce ironia toscana.Me lo sono proprio gustato! Lo consiglio

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31/01/2012 - brontolo
utente
Libro di rara piacevolezza, caratterizzato da una leggerezza ed ironia di scrittura difficili tra trovare. Si legge in un soffio ed è un dispiacere arrivare alla fine. Un giallo classico, fatto di osservazioni ed interrogatori, che allo stesso tempo descrive con occhio sagace e salace la società dell'italia dell'800 subito dopo l'Unità. Spassosi anche gli interventi dell'autore che ogni tanto, abbandonando per qualche riga la narrazione, si inserisce nel racconto per fare ironici parallelismi con la società di oggi. Malvaldi stesso alla fine sottolinea che nomi e riferimenti (ah Lapo ,Lapo) non sono casuali, ma questo risultava chiaro nella lettura. Adoro la sua scrittura,così scorrevole e pungente, a volte basta un solo aggettivo messo nel posto giusto per rendere la frase estremamente spassosa. Sorriderete e riderete molto leggendo questo libro,che sicuramente non fa rimpiangere gli spassosi vecchietti del BarLume. Altro consiglio: se ne avrete l'occasione ,non perdetevi le presentazioni con l'autore che non solo scrive bene ma è anche estremamente simpatico .

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03/02/2013 - Gino
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Questa volta la simpatica banda del BerLume Malvaldi la lascia in panchina, e si cimenta con un giallo a sfondo storico. Pone al centro della vicenda un personaggio realmente esistito, Artusi autore della famosa guida gastronomica di fine Ottocento. A differenza della trilogia del BarLume ho trovato in alcuni punti la narrazione sottotono, non completamente in armonia; ci sono pagine da ridere come sempre, la cucina diventa il centro e il gioco, tantoché Malvaldi nella fine del libro ci delizierà con delle ricette. Il titolo si riferisce al “Giallo della camera chiusa” di cui Agata Christie è maestra. Insomma divertenti in alcuni punti, in altri meno, un Malvaldi che comunque tiene fede sempre ad un italiano a puntino. “Io non discuto che per essere unito un paese debba avere leggi comuni, e questo è un grande traguardo. Mi limito ad osservare questo, che gli alberi non crescono tirandoli dall’alto. Ci vuole tempo, concime e criterio. Questo paese è stato costituito da tempo immemorabile da due tronconi estranei l’uno all’altro, e pretendere che essi diventino un solo paese con uno schioccar di dita, a furia di leggi, mi sembra francamente troppo sperare. Permettetemi una breve digressione di cucina. Il nostro pesce è condito con della maionese. Essa è una emulsione stabile di olio in una base acquosa, costituita da succo di limone e aceto. In pratica è come se fosse un insieme di minutissime goccioline d’olio disperse in una matrice acquosa: la stabilità di tali gocce è data da un componente del tuorlo d’uovo, detto lecitina. Quest’ultima ha la funzione di ancorare le gocce all’ambiente acquoso, evitando che l’emulsione si rompa, e il tutto si smescoli tornando ad olio che galleggia in acqua. Per fare la maionese bisogna procedere con calma e metodo: sbattere alquanto i rossi d’uovo, e poi aggiungere olio a filo, pian pianino, all’inizio quasi goccia a goccia, mescolando col cucchiaio finchè non sia tutto incorporato. Alla fine si aggiunge il succo di limone, oppure l’aceto o la senape come fanno i francesi. Abbiamo ottenuto una maionese, qualcosa che non è acqua e non è olio, eppure è assai più pregiato delle componenti di partenza, con una consistenza tutta sua, tale da risultare soda e cremosa, anche se viene ottenuta mescolando dei liquidi. Ci vuole pazienza, non si può fare con la forza bruta. E ci vuole qualcosa che convinca acqua e olio a stare insieme, che agisca su entrambe allo stesso modo”.

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10/01/2017 - Tesesempreastroz
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bello questo giallo divertente con personaggi che credo, mi risulteranno indimenticabili. ho deciso che leggerò anche gli altri, visto che questo è addirittura il meno riuscito ;) per ora malvaldi lo paragonerei ad un ghiacciolo d'estate, mi ha entusiasmato, rinfrescato e messo allegria. perfetto

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