La famiglia Winshaw
  • 9788807813825
  • Feltrinelli (Universale economica; 1382)
  • 1996

La famiglia Winshaw

di Jonathan Coe

Ritratto di una famiglia inglese molto antica e disgustosa, i cui membri sono accomunati da una rapacità brutale e totalizzante: Thomas, un banchiere privo di scrupoli, Hilary, una giornalista senza opinioni definite, Roderick, un mercante d'arte lascivo e ignorante, Dorothy, crudele proprietaria di un'azienda agricola, Henry, un politico sempre pronto a cambiare partito. Ne emerge la ricostruzione degli anni Ottanta.


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Commenti (2)

01/01/2012 - emera
utente
E incrociavano gli sguardi come canne di pistola "a una donna si può fare di tutto: tradirla, picchiarla e abbandonarla, ma se un uomo può perdonare chi lo deride, una donna mai!" Che tristezza queste figure femminili della Némirovsky! Ma quanta verità in quello che scrive. Cito Pinotti:- Mogli che hanno visto dissolversi la speranza di una "misteriosa felicità" e che confessano a se stesse che non c'è nulla di più tedioso di una vita appagata; mogli che la domenica nella "conchiglia sigillata e calda" della casa finalmente svuotata dei mariti, carnali farabutti, e degli impenetrabili figli, sono invase da una "pace deliziosa"; mogli che coltivano passioni e luoghi perduti con folle accanimento, sino a popolare di fantasmi la mente dei figli-perchè certe esistenze "lasciano in bocca un sapore nutriente, pallido e insipido di carne fredda"; ma anche donne sole, che la disillusione ha reso imperiose e caustiche, e che tentano di mettere in guardia le altre: "Un giorno sperimenterai questa sensazione di correre verso un baratro, verso l'infelicità, la morte: avrai gli occhi aperti, lo saprai, eppure....- Disillusione: e dunque davvero è tutto qui? Ultimamente mi incontro (o mi scontro?) solo con libri che non fanno altro che aumentare la mia inquietudine sull'argomento. La Némirovsky è una maestra in questo e talvolta mi chiedo come potesse essere stato il suo matrimonio, seppur breve. E' così? Forse siamo tutti ingannati e tutti inganniamo, ma questo certo non rassicura. Forse davvero si arriva a un punto in cui tutto diventa intollerabile; scrive Grossman in Che tu sia per me il coltello:"due persone che si amano pigiate nel barattolo del matrimonio, dove ogni mio respiro le sottrae qualcosa. Inconsapevolmente, si tiene una contabilità meschina con la persona che si ama di più. Alla fine tutto diventa calcolo, bilancio….non solo ci si rinfaccia chi guadagna e chi lavora di più, in casa o fuori, e chi prende più spesso l’iniziativa a letto. Anche i cromosomi finiti nella cassa comune vengono in qualche modo conteggiati: a chi il bambino somiglia di più, e chi invecchia prima mentre l’altro perde il passo." Insomma, mi chiedo: è solo questione di tempo?

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14/01/2013 - Gino
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La famiglia Winshaw è il secondo di una trilogia, parla di un scrittore a cui è stato affidato il compito di scrivere la biografia di una influente famiglia inglese. Si cela tutto un mondo dietro questo libro, si lascia spazio all’amore nella stesura della biografia, a rimandi storici, - che caratterizzano la scrittura di Coe – un libro della storia inglese, che ti trascina, ti fa entrare nel mondo altisonante e esclusivo fatto di amicizie nascoste, di una finanza traballante. Si lascia spazio anche a ricordi: «Fin da bambino sono sempre stato convinto che le lettere abbiano il potere di trasformare la mia esistenza. La semplice fista di una busta sul mio zerbino può ancora riempirmi di vibrante aspettative, per quanto transitorie possano essere. Devo ammettere che le buste gialla raramente sortiscono questo effetto; la busta a finestra mai. Ma poi c'è la busta bianca, scritta a mano, quel glorioso rettangolo di pura possibilità che in certe occasioni si è rivelata niente meno che la soglia di un nuovo mondo». Opinioni stesse dell’autore che inserisce qua e la: «E che libro sarebbe stato! Me lo vedevo... un libro tremendo, un libro senza precedenti, fatto in parte di memorie private, in parte di cronaca sociale, tutto mescolato insieme in una miscela letale e devastante. Suona stupendo - disse Micheal - avrei dovuto assumerla per scrivere la fascetta pubblicitaria».

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