Mancarsi
  • 9788806215262
  • Einaudi
  • 2013

Mancarsi

di Diego De Silva


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Commenti (2)

08/03/2013 - mazzaccaro
utente
Un libro di cento pagine quello di Diego De Silva. Un racconto lungo, una specie di breviario. Lo si legge in un giorno e terminatolo ti senti meglio. La narrativa italiana sta un po’ prendendo sottogamba le storie che hanno la parola amore dentro. L’amore è sottovalutato, appunto, perché lasciato nelle mani di scrittrici che ironizzano, vedi su tutte la più famosa Luciana Littizzetto. De Silva, invece, si rivolge anche ad un pubblico maschile. La trama esilissima: Nicola ha perso la moglie in modo stupido, finita sotto un camion mentre andava a lavoro con la bicicletta. Deve riadattarsi a vivere con nuove abitudini, gestire il lutto; Irene è una donna divorziata, alla caccia di se stessa e dei suoi errori. I due personaggi sono soli ma non solitari, sono a volte tristi, a volte molto spassosi. Irene, in un bistrot (che frequenta anche Nicola) fa fare una pessima figura ad un giovane uomo che la corteggia con gli occhi e gli dà il suo numero di telefono, mentre lui sta a tavola con la fidanzata. De Silva lo chiama l’uomo Denim, quelli che ottengono tutto. Peccato che Irene una volta avuto il numero di cellulare lo chiami lì nel bistrot con grande imbarazzo per l’uomo denim e la fidanzata che scappa, inferocita. E di trovate divertenti ce ne sono molte, segno che parlare di sentimenti non significa necessariamente scrivere in modo mesto e fintamente malinconico. Nicola è meno acrimonioso nei confronti della vita rispetto a Irene, ma anche a lui non vengono risparmiati ironie e piccoli inciampi. Diego De Silva stravolge lo stereotipo della solitudine d’amore, che prevede pianti, tentativi di suicidio e tutta quella paccottiglia lì. Scrive in modo divertente, commovente, gradevole, senza melensaggini. I due protagonisti ti rimangono nel cervello e ti chiedi : ma se si fossero incontrati nel bistrot? Se si fossero conosciuti? Ma qui mi taccio, perché i libri è meglio leggerli, che accontentarsi del finale.

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09/03/2013 - Michelle
utente
Pensieri sghembi Un intenso monologo a due voci in cui ognuno di noi si rispecchia in qualche modo perché, prima o poi, abbiamo tutti dei pensieri sghembi. <i>Invece, chi ha pensieri sghembi e si permette addirittura di esprimerli, si complica la vita. Rischia di non piacere. Di essere frainteso, o rifiutato. Di offendere, addirittura. E' per questo che le persone nascondono quel che pensano, e in questo modo finiscono per fare quello che non vogliono.</i>

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