Giudizio negativo, in parte sulla scrittura, in cui l'uso (anzi l'abuso) dei flashback rende la narrazione slegata e con ritmo discontinuo.
Due osservazioni riguardo alla sensazione che mi ha lasciato:
- non esiste speranza, non esiste futuro ma deve, e da lettrice egoista lo pretendo, esistere, per i protagonisti, un passato, delle radici che li hanno plasmati per quel che sono. Altrimenti il male rappresentato è fine a se stesso: forse era questo lo scopo dell'autore?
- mi ci sono immersa come in una gara a chi trattiene di più il fiato in piscina, sono riemersa riscoprendomi benpensante e vagamente razzista, ma questa non è una responsabilità dell'autore.