Un anno sull'altipiano
  • 9788806173142
  • EINAUDI

Un anno sull'altipiano

di EMILIO LUSSU

Scritto nel 1936, apparso per la prima volta in Francia nel '38 e poi da Einaudi nel 1945, questo libro è ancora oggi una delle maggiori opere che la nostra letteratura possegga sulla Grande Guerra. L'Altipiano è quello di Asiago, l'anno dal giugno 1916 al luglio 1917. Un anno di continui assalti a trincee inespugnabili, di battaglie assurde volute da comandanti imbevuti di retorica patriottica e di vanità, di episodi spesso tragici e talvolta grotteschi, attraverso i quali la guerra viene rivelata nella sua dura realtà di "ozio e sangue", di "fango e cognac". Con uno stile asciutto e a tratti ironico Lussu mette in scena una spietata requisitoria contro l'orrore della guerra senza toni polemici, descrivendo con forza e autenticità i sentimenti dei soldati, i loro drammi, gli errori e le disumanità che avrebbero portato alla disfatta di Caporetto. DALLA QUARTA DI COPERTINA


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Commenti (2)

16/09/2016 - sofia
utente
LUSSU EMILIO (Armungia, Cagliari, 1890 - Roma 1975) uomo politico e scrittore italiano. Fondatore del partito sardo d’azione (1921), antifascista, esule in Francia dal 1929, fu tra i fondatori del movimento Giustizia e libertà. Partecipò alla resistenza. Ha scritto alcuni notevoli libri, fra cui Marcia su Roma e dintorni (1933) e Un anno sull’altipiano (1938), che rievoca con grande umanità e sobrietà stilistica la sua esperienza di combattente della prima guerra mondiale. Nel 1968 ha pubblicato Sul partito d’azione e gli altri, indagine sulle vicende politiche degli ultimi 40 anni. In collaborazione con Garzanti. A cura di Wuz.it Il suo libro Un anno sull'Altipiano parla della permanenza dell'autore sull'Altipiano di Asiago con i Granatieri di Sardegna. Il suo è un diario che narra episodi da lui vissuti di compagni con i quali ha condiviso la terribile guerra di trincwa per lo più guidati da comandanti che facwvano della retorica la loro bandiera infliggendo attacchi sconsiderati che per lo più si risolvevano in una carneficina. Molti episodi si sono visti nel film Uomini contro fra questi il famoso attacco con le corazze Farina risultate trappole mortali.L'episodio delle corazze "Farina" mostra chiaramente l'irresponsabilità ed il fondo di stupidità criminale che muove il generale Leone quando comanda i suoi uomini; infatti, sebbene venga sconsigliato da un colonnello, costringe i soldati del reparto dei "guastatori" a indossare la stupida protezione" I romani vinsero per le corazze...il nemico può avere fucili, mitragliatrici, cannoni: ma con le corazze "Farina" si passa dappertutto". Ma i guastatori, appena mettono piede fuori dalla loro trincea vengono fatti fuori tutti; ciò nonostante, il generale non ...aveva perduto la fiducia nelle corazze Farina" e le fa indossare nuovamente al tenente Fiorelli, seguito da un'intera compagnia. Anche in questo caso i soldati non riescono nemmeno ad arrivare alle trincee nemiche e muoiono tutti.Lo stile della narrazione è asciutto, sobrio, scarno; impregnato di un sarcasmo e da un gusto per il paradosso che caratterizzano e connotano l’intelligenza dell'autore.Così Lussu descrive un assalto nemico : "Noi vedevamo reparti interi cadere falciati... Il vento soffiava contro di noi. Dalla parte austriaca ci veniva un odore di cognac, carico, condensato, come se si sprigionasse da cantine umide, rimaste chiuse per anni....sembrava che le cantine spalancassero le porte e ci inondassero di cognac".Poteva essere un diario pieno di rancore Lussu nell'orrore che descriveva è perfino riuscito a farci sorridere e chi come me non ha mai conosciuto i nonni morti proprio durante la Grande Guerra leggere questo libro è come averli conosciuti Vi invito a leggerlo!

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16/09/2016 - sofia
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LUSSU EMILIO (Armungia, Cagliari, 1890 - Roma 1975) uomo politico e scrittore italiano. Fondatore del partito sardo d’azione (1921), antifascista, esule in Francia dal 1929, fu tra i fondatori del movimento Giustizia e libertà. Partecipò alla resistenza. Ha scritto alcuni notevoli libri, fra cui Marcia su Roma e dintorni (1933) e Un anno sull’altipiano (1938), che rievoca con grande umanità e sobrietà stilistica la sua esperienza di combattente della prima guerra mondiale. Nel 1968 ha pubblicato Sul partito d’azione e gli altri, indagine sulle vicende politiche degli ultimi 40 anni. In collaborazione con Garzanti. A cura di Wuz.it Il suo libro Un anno sull'Altipiano parla della permanenza dell'autore sull'Altipiano di Asiago con i Granatieri di Sardegna. Il suo è un diario che narra episodi da lui vissuti di compagni con i quali ha condiviso la terribile guerra di trincwa per lo più guidati da comandanti che facwvano della retorica la loro bandiera infliggendo attacchi sconsiderati che per lo più si risolvevano in una carneficina. Molti episodi si sono visti nel film Uomini contro fra questi il famoso attacco con le corazze Farina risultate trappole mortali.L'episodio delle corazze "Farina" mostra chiaramente l'irresponsabilità ed il fondo di stupidità criminale che muove il generale Leone quando comanda i suoi uomini; infatti, sebbene venga sconsigliato da un colonnello, costringe i soldati del reparto dei "guastatori" a indossare la stupida protezione" I romani vinsero per le corazze...il nemico può avere fucili, mitragliatrici, cannoni: ma con le corazze "Farina" si passa dappertutto". Ma i guastatori, appena mettono piede fuori dalla loro trincea vengono fatti fuori tutti; ciò nonostante, il generale non ...aveva perduto la fiducia nelle corazze Farina" e le fa indossare nuovamente al tenente Fiorelli, seguito da un'intera compagnia. Anche in questo caso i soldati non riescono nemmeno ad arrivare alle trincee nemiche e muoiono tutti.Lo stile della narrazione è asciutto, sobrio, scarno; impregnato di un sarcasmo e da un gusto per il paradosso che caratterizzano e connotano l’intelligenza dell'autore.Così Lussu descrive un assalto nemico : "Noi vedevamo reparti interi cadere falciati... Il vento soffiava contro di noi. Dalla parte austriaca ci veniva un odore di cognac, carico, condensato, come se si sprigionasse da cantine umide, rimaste chiuse per anni....sembrava che le cantine spalancassero le porte e ci inondassero di cognac".Poteva essere un diario pieno di rancore Lussu nell'orrore che descriveva è perfino riuscito a farci sorridere e chi come me non ha mai conosciuto i nonni morti proprio durante la Grande Guerra leggere questo libro è come averli conosciuti Vi invito a leggerlo!

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