M. L'enigma Caravaggio)
Arte, musica e spettacolo

M. L'enigma Caravaggio, recensito da psartiano

Forse la mia opinione non fa testo in quanto Caravaggio rappresenta per me la vera espressione della Pittura. In ogni caso Peter Robb ci fa rivivere in questo libro la vita dell'artista come non è stata mai raccontata. Dall'infanzia in Lombardia, il lungo periodo trascorso a Roma che lo ha consacrato come il più grande pittore del suo tempo, la tragedia degli ultimi anni romani con la condanna a morte per omicidio (causato da una zuffa durante una partita di Pallacorda, in cui perse la vita Ranuccio Tomassoni, filospagnolo e appartenente ad una nobile famiglia), la fuga a Napoli (sotto la protezione dei Colonna-Sforza, Costanza Sforza, marchesa di Caravaggio non gli rifiutò il suo aiuto). A Napoli , sebbene fosse ricercato, dipinse alcuni dei suoi capolavori più noti (Davide con la testa di Golia, La Maddalena, Le sette opere di Misericordia, La Madonna del rosario e molte altre tele minori andate perdute). Quindi il viaggio verso Malta, dove ottenne il titolo di Cavaliere per le sue doti artistiche (ai Cavalieri di Malta facevano comodo i suoi dipinti, sebbene sapessero della condanna a morte). Qui dipinse altre tele notissime: La decollazione del Battista e il ritratto del Gran Maestro dei Cavalieri di Malta Alof de Wignacourt. Il ritratto di Malaspina nei panni del San Girolamo scrivente e altre tele minori. Da Malta dovette fuggire per una grave offesa recata ad un Cavaliere (da qui in poi secondo Robb sarà inseguito dai cavalieri di Malta). La fuga a Messina, dove si presentava come Cavaliere di Malta, sebbene pochi giorni dopo la fuga fosse stato espulso dall'ordine. A Messina la sua fama era arrivata e ottene diverse commissioni tra cui La resurrezione di Lazzaro e L'Adorazione dei Pastori, più altre tele minori. Anche da Messina dovette fuggire (forse scovato dal cavalieri?). Si recò a Palermo per il tempo di qualche altra commissione e ripartì alla volta di Napoli sperando che di li a poco gli fosse stata concessa la grazia (per la quale molti a Roma stavano contrattando per continuare ad avere i suoi dipinti, persino il re di Spagna). Sbarcato a Napoli ad attenderlo trovò dei sicari che lo ferirono gravemente (sfigurandolo in volto). L'intenzione era di ucciderlo ma anche questa volta M. non si arrese. Dopo un anno di cure si riprese (siamo nel 1610) e continuò a dipingere per alcuni signori di Napoli (e forse commissioni private che giungevano da Roma). Finalmente arrivò la tanto attesa notizia della grazie e si imbarcò con una feluca che aveva l'incarico di riportarlo a Roma. Caravaggio trasportava diverse tele, doni per ringraziare il Papa. Ma non giunse mai a Roma. Pochi giorni dopo arrivò la notizia della sua morte per una febbre malarica contratta sulla spiaggia di Porto Ercole (che sta molto a Nord di Roma!!!). Le tele ritornarono a Napoli e subito furono contese dal Papa, dai Cavalieri di Malta e dai Colonna stessi. Il corpo non fu mai ritrovato, ne ci fu mai una versione ufficiale dei fatti. Robb pensa che sia stato ucciso da chi lo braccava prima di arrivare a Roma, a Palo una località quasi disabitata e paludosa. Baglione (suo acerrimo rivale durante il bel periodo di Roma) scrisse che era morto di febbre dopo che la feluca lo aveva abbandonato su una spiaggia tra Napoli e Roma portandosi indietro le sue tele e aggiunse "Morì malamente come aveva vissuto". Sta di fatto che la morte di Caravaggio rimane un'enigma. Si racconta anche che sia morto con lo sguardo rivolto verso Roma, ma questa è una leggenda...

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2002
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M. L'enigma Caravaggio

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