Harriet Beecher-Stowe, nata nel 1811, morta a 85 anni nel 1896, era figlia di un pastore protestante. Grazie al successo mondiale del suo libro La capanna dello zio Tom, fu invitata ripetutamente in Europa. Scrisse anche altri romanzi, il cui ricordo rimane però oscurato da quello immortale, dello zio Tom.Disse di lei Abramo Lincoln, il presidente americano che dopo la guerra civile abolì la schiavitù negli Stati Uniti: "E' la piccola donna che ha vinto la guerra". Enorme fu infatti l'influenza che La capanna dello zio Tom ebbe sull'opinione pubblica americana. Oggi le comunità di colore giudicano in modo negativo la figura dell'antico schiavo, nel quale vedono troppa rassegnazione e nessun impulso di lotta contro il potere bianco. Ma un secolo e mezzo fa questioni simili non si ponevano, e il romanzo servì anzi a far considerare gli schiavi come degli esseri umani, meritevoli di un trattamento cristiano, anzichè degli oggetti di vendita e scambio.il libro che è stato ripetutamente letto quando ero ragazzina è scritto in modo accessibile ai bambini, ma che commuove anche gli adulti.La figura dello zio Tom,schiavo negro, che vive in una piantagione americana nella prima metà dell'Ottocento, è una figura forte impregnata di bontà. Costretto a cambiare padrone perchè i Saint Claire, dopo un dissesto finanziario, sono costretti a vendere le loro proprietà, si ritroverà alla mercè dello spietato Simon Legree, che vuol fare di lui un sorvegliante, o meglio ancora un aguzzino.D'animo profondamente buono e credente lo zio Tom si rifiuterà di cedere a questo sopruso.La trama pur essendo stata scritta per ragazzi è ottima e fa di questo libro un classico che può essere letto da tutti e in qualsiasi tempo. Ne ho un ricordo bellissimo e ne consiglio la lettura.