"«Duecento franchi», rispose Andreas. «Mi perdoni, però, ma lei non sa neanche chi sono! Io rispetto la parola data, ma lei non potrebbe nemmeno chiedermi la restituzione dei soldi prima del dovuto, perché è vero, rispetto la parola data, ma non possiedo un indirizzo. Io dormo sotto questo o quel ponte.»" La leggenda del Santo Bevitore di Joseph Roth Chi ha visto la trasposizione cinematografica di questo racconto conosce la sottile ironia, che Olmi ha cercato di riportare sullo schermo, che traspare da questo breve racconto. Pubblicato postumo dopo la morte di Joseph Roth nel 1939 praticamente è in chiave ironica la vita stessa dell'autore bevitore incallito.Il barbone Andreas ha una sua morale quando riceve in dono da uno sconosciuto 200 franchi promette di restituirli alla piccola Santa Teresa come lo sconosciuto gli dirà di fare. Inspiegabilmente si aprirà un periodo fortunato per il povero barbone incapace di trattenere questi soldi che sperpera e soprattutto beve.Le vicende ad un certo punto diventeranno surreali spende tutti soldi che però recupera sempre in modo miracoloso.Un racconto breve che si legge in meno di un'ora ma che scava dentro tante sensazioni la più chiara per me è la speranza : anche nelle situazioni più difficili può arrivare inaspettatamente un aiuto e l'altra che mi ha colpito : anche nel massimo degrado persone come Andreas hanno una loro morale e un loro innato senso dell'onore anche quando la volontà è troppo debole per mantenere la parola data.Da leggere!