Un'agghiacciante profezia degli orrori del nazismo, delle stragi controrivoluzionarie, delle "trame nere" di sempre. Soprattutto una profezia dell'uomo fascista, del sicario, con la sua miseria morale e intellettuale, la sua incomprensione di tutto ciò che non sia la forza bruta, il suo sfrenato e cinico arrivismo. Il protagonista è appunto un nazista tipico: un ufficialetto della grande guerra disadattato alla pace, che mal si contenta di fare il precettore in una famiglia ebrea, che per fame e per invidia, per insensibilità morale e per tetra sete di potere, fa una carriera emblematica nell'ambito della "strategia della tensione" nella repubblica di Weimar. Visione di una catastrofe umana di cui nelle opere successive Roth approfondirà le cause remote, questo suo primo romanzo è un capolavoro indimenticabile per rigore morale, tensione del racconto e capacità espressiva.