Leggere Le vergini suicide è come assistere ad un reality-tv: descrizioni di ambienti e situazioni, opinioni e giudizi che vorticano intorno alla breve e "mortale" vita di 5 ragazze, nell'America perbenista e benpensante degli anni '70. Si parte da un dato di fatto esplicitato subito all'inizio della storia -il suicidio delle ragazze- per poi andare a ritroso nel tempo e "sbirciare" il possibile e fare congetture sul "perchè" ed il "come" sia potuto accadere, attraverso un'unica voce narrante maschile. Morbosamente narrante. Interessante lo stile narrativo scelto, queste unità di persone con un'unica voce, una storia che mi ha dato tristezza ma non è però riuscita sufficientemente a coinvolgermi.