Un romanzo sicuramente singolare per la narrazione della storia che, in questo caso, non è affidata ad una voce narrante "esterna" bensì agli stessi personaggi per mezzo dei loro diari manoscritti le cui pagine si intrecciano reciprocamente. Le vicende si snodano con lentezza a volte esagerata ma, nel contempo, con grande attenzione ai dettagli sui luoghi, sui sentimenti e sui protagonisti dell'intero romanzo. L'epilogo, invece, si conclude in una maniera forse troppo "rapida" rispetto alle pagine precedenti e senza un colpo di scena che, probabilmente, il lettore si sarebbe aspettato che accadesse a conclusione di una storia in cui il male lotta selvaggiamente fino alla fine contro il bene. Una possibile pecca?! Se possiamo definirla tale sicuramente il fatto che l'autore dia quasi per scontata la conoscenza, da parte del lettore, delle superstizioni e delle vicende riguardanti i vampiri. Senza una cultura personale a riguardo alcuni eventi o gesti nell'intera vicenda potrebbero sembrare quasi "senza una spiegazione logica" dal momento che le motivazioni che portano ad essi non vengono quasi mai accennate dall'autore.