Finito di leggere La grammatica di Dio di Stefano Benni."La grammatica di Dio” è un felice collage di 25 racconti, il cui titolo deriva da una riflessione di Frate Zitto: gli esseri umani sono il libro del mondo, ma non possono raccontarlo, nessuno di essi può spiegare la grammatica di Dio. Le atmosfere variano dal grigiore cupo di "Boomerang" ai toni all’apparenza surreali di "Carmela", dall’incanto di "Le lacrime" al divertimento di "Solitudine e rivoluzione del terzino Poldo", dall’amaro di "Alice" fino all’incantevole "L’istante", gioiellino nascosto in due pagine praticamente perfette a metà volume.Una volta aperto, difficilmente “La grammatica di Dio” si lascia posare prima che sia terminata la lettura. Lo stile di Stefano Benni risulta avvincente e coinvolgente, tanto da far patire al lettore ogni pausa si imponga tra un racconto e l’altro.Si esce dalla lettura con la sensazione di essersi immersi nella normale giornata del mondo: quasi nulla di ciò che si è letto è impossibile, e l’insieme risulta frastornante e plausibile, come se la vita umana nelle sue sfaccettature giornaliere fosse vista da una postazione privilegiata.