Era tutto perfetto
  • 9788891816016
  • Mondadori
  • 2019

Era tutto perfetto

di Gianpiero Ghidini

"La vita è come un prisma di marmo dentro cui è nascosta la statua che rappresenta la nostra essenza. Come scultori, dovremmo 'scolpire' per 'scoprire' chi siamo, io invece aggiungevo pezzi: il successo, i miei beni, il mio ego. E la mia statua era imprigionata. Ho scoperto che il dolore è il martello e l'amore lo scalpello, con i quali ho iniziato a incidere la pietra per essere libero. Questo libro è un viaggio attraverso il dolore che, anziché uccidermi, mi sta risvegliando a una nuova vita. Perché a volte bisogna perdere tutto per ritrovarsi". (Gianpietro Ghidini)


Acquista su Amazon.it
Acquista su ibs.it

Commenti (1)

20/02/2020 - sofia
utente
"La vita è come un prisma di marmo dentro cui è nascosta la statua che rappresenta la nostra essenza. Come scultori, dovremmo 'scolpire' per 'scoprire' chi siamo, io invece aggiungevo pezzi: il successo, i miei beni, il mio ego. E la mia statua era imprigionata. Ho scoperto che il dolore è il martello e l'amore lo scalpello, con i quali ho iniziato a incidere la pietra per essere libero. Questo libro è un viaggio attraverso il dolore che, anziché uccidermi, mi sta risvegliando a una nuova vita. Perché a volte bisogna perdere tutto per ritrovarsi". (Gianpietro Ghidini) Da adolescente di modeste origini, Gianpietro sogna di diventare ricco per aiutare i più sfortunati. Si laurea, diventa imprenditore, guadagna molto e investe in Borsa, ma dimentica la sua missione. L'11 settembre 2001 perde tutti i suoi beni e da lì comincia, attraverso mille peripezie, difficili da immaginare persino in un romanzo, un viaggio che lo condurrà a scoprire che quel giovane sognatore non è ancora morto. Ma prima dovrà affrontare la prova più dura, la perdita di un figlio, attraverso la quale comincerà a ritrovare se stesso. Scrive l'autore nella prefazione a Era tutto perfetto: "Il libro che state per leggere non è la storia di un padre né quella di un uomo alla ricerca di se stesso. È la storia di una sfida: testimoniare come l'avventura dell'esistenza umana vada oltre noi stessi e come senza amore e cura delle relazioni sia molto difficile dare quel senso alla nostra vita che possa condurci a una gioia profonda e duratura. In questo libro - in cui mi metto a nudo - non ho lo scopo di insegnare o indicare una via, ma di raccontare come tutte le strade che ho percorso, anche quelle che a posteriori ritengo sbagliate, mi abbiano aiutato a conoscere me stesso e ad accrescere la mia consapevolezza". «Ema, figlio mio, ai ragazzi racconto la droga che ti ha uccisoGiampietro dopo la morte del figlio Emanuele gira per le scuole e narra del figlio che è morto per una pasticca Il libro narra soprattutto di lui come padre imprenditore troppo indaffarato a rincorrere un benessere che alla fine si è rivelato fittizio.Suo figlio Emanuele, di appena 16 anni, si era gettato nel fiume Chiesa, a pochi passi da casa, a Gavardo, in provincia di Brescia. Durante una festa aveva provato una pasticca di Lsd. «Aveva perso la testa», racconta Gianpietro, mentre in macchina raggiunge, in Basilicata, la scuola dove lo aspettano 250 ragazzi. È il suo incontro numero 727. «Era andato a una cena, con amici anche più grandi di lui.«Il dolore che provo ogni giorno l'ho trasformato in amore. La gioia più grande è quella che provo quando mi stringono e mi dicono che gli ho salvato la vita».Dopo pochi giorni dalla morte del figlio ha fondato l'associazione Ema Pesciolino Rosso Un libro che fa bene leggere sia ai genitori che ai figli.

Leggi la recensione