La crisi che il mondo si trova ad affrontare ha poco a che fare con l'economia e la finanza. I problemi economici e finanziari non sono la causa. Potrebbero semplicemente essere considerati effetti. In realtà siamo di fronte a una crisi di valori, determinata dalla scarsità di individui lungimiranti, di una visione etica del mondo, di leader impeccabili. Solo pochi sono emersi per la loro grandezza. Per una società, come per un paese, la differenza decisiva tra progresso e decadenza, tra l'essere liberi e l'essere schiavi, tra sopravvivere e scomparire, è sempre stata marcata da uomini con un sogno, i cosiddetti leader "visionari". Per l'autore, i capi delle organizzazioni future saranno "filosofi d'azione", visionari e sognatori pragmatici, che coltivano una passione indomabile per la grandezza annullando le paure dell'uomo che proietta nel mondo i suoi limiti e il senso di scarsità, e generando una nuova scuola di pensiero, "La scuola degli dei" appunto.