Rifulge il mistero della croce. Meditazioni per ogni giorno della Quaresima
  • 9788851413491
  • Ancora
  • 2014

Rifulge il mistero della croce. Meditazioni per ogni giorno della Quaresima

di Raniero Cantalamessa

Attraverso queste pagine padre Raniero prende per mano il lettore, lo accompagna nel cammino quaresimale e lo introduce nel mistero della Croce che è il mistero dell'amore di Dio.


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Commenti (1)

05/06/2025 - KatnissEL
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Nel giro di alcuni giorni, mi accingo a pubblicare una seconda recensione a tema spirituale: sarà il periodo, il mood è questo. Anche nel caso di questo breve saggio si tratta di una rilettura, a distanza di qualche anno e con una diversa consapevolezza e che di nuovo (visto il sottotitolo) mi ha accompagnato nel tempo di Quaresima. Ritengo che possa rappresentare una guida efficace per tutti quei periodi di “deserto” che la vita a volte ci può riservare e che magari si prolungano più di quanto vorremmo. Quei periodi in cui le “oasi” in cui ristorarsi scarseggiano e salgono invece l’inquietudine, lo smarrimento, le tentazioni di ogni genere, le “bestie feroci” sempre in agguato e pronte ad approfittare dei nostri momenti di debolezza e fragilità. L’autore è padre Raniero Cantalamessa, frate cappuccino, classe ’34, grandissimo teologo, insegnante, scrittore, divulgatore TV e soprattutto predicatore della Casa Pontificia dal 1980 fino all’anno scorso. Non potrò mai dimenticare l’omelia che fece il venerdì santo del 2020, in pienissima pandemia: uno squarcio di luce in quell’epoca così dolorosa per l’intera umanità e una lettura dei segni dei tempi sempre attuale (per chi volesse recuperarla, condivido il link: https://www.cantalamessa.org/?p=3883). In questo libricino del 2014, si possono leggere quaranta meditazioni sul mistero della croce, ossia, com'è noto, la condanna a morte a cui fu sottoposto Gesù di Nazareth fino alla Risurrezione. Si tratta di riflessioni originali, profonde, che interpretano nella maniera più autentica possibile il Vangelo, scardinando anche alcune errate convinzioni diffuse da anni. Vorrei soffermarmi, in particolare, su una di queste misconcenzioni che riguardano un valore delicatissimo per la nostra attualità e anche per l’istituzione della chiesa cattolica, ossia il ruolo delle donne. Cantalamessa affronta la questione femminile nel Vangelo finalmente dalla giusta angolazione, dal punto di vista storico, giuridico e della tradizione e religione giudaica fino alla restituzione della dignità sacra e originaria che Gesù operò a favore delle donne incontrate, liberate e guarite, nel corso del suo cammino terreno. Egli ha lottato e scardinato i pregiudizi radicati nella mentalità dell’epoca e che purtroppo faticano tutt’oggi a morire. L’autore effettua un’operazione simile, celebrando l'intelligenza, la forza, il coraggio, la resistenza e la resilienza femminile e quella sensibilità unica nel proprio genere. Non aggiungerò altro, è giusto far parlare il testo, così condivido alcuni stralci di ciò che scrive nel paragrafo n. 39, intitolato in maniera eloquente Le ragioni del cuore: "Ci si è sempre chiesti come mai le 'pie donne' sono le prime a vedere il Risorto e ad esse viene dato l’incarico di annunciarlo agli apostoli. Questo era il modo più sicuro per rendere la risurrezione poco credibile. La testimonianza di una donna non aveva alcun peso in giudizio. [...] Gli stessi apostoli sulle prime presero le parole delle donne come ‘un vaneggiamento’ femminile e non credettero ad esse (Lc 24, 11). Gli autori antichi credettero di conoscere la risposta a questa domanda. Le donne, dice Romano il Melode, sono le prime a vedere il Risorto perché una donna, Eva, era stata la prima e peccare! Ma la risposta vera è un’altra: le donne sono state le prime a vederlo risorto perché erano state le ultime ad abbandonarlo da morto, e anche dopo la morte venivano a portare aromi al suo sepolcro (Mc 16,1). [...] perché le donne hanno resistito allo scandalo della croce? Perché gli sono rimaste vicine quando tutto sembrava finito, quando anche i suoi discepoli più intimi lo avevano abbandonato e stavano organizzando il ritorno a casa? La risposta l’ha data in anticipo Gesù [...] ‘Ha molto amato!’. Le donne aveva seguito Gesù per lui stesso, per gratitudine del bene da lui ricevuto [...] erano le uniche, dopo Maria la Madre, ad avere assimilato lo spirito del Vangelo. Avevano seguito le ragioni del cuore e queste non le avevano ingannate.” (pp. 95-96)

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