Mille splendidi soli
  • 9788838487033
  • Piemme (collana Bestseller)
  • 2010

Mille splendidi soli

di Hosseini Khaled

A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua "kolba" di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una "harami", una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza. da http://www.ibs.it/code/9788856615630/hosseini-khaled/mille-splendidi-soli.html


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Commenti (8)

03/02/2012 - Gino
utente
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua

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03/02/2012 - Gino
utente
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua "kolba" di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una "harami", una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza.

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27/02/2012 - mighelon
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La storia di due donne, in una realtà diversa dalla nostra, che vivono una vita difficile, dove non si è liberi di agire e addirittura oserei dire di pensare...<br />In alcuni passi ci si sente impotenti, si vorrebbe poter intervenire per cambiarne la storia...</p><p>E' un libro che fa riflettere, almeno dal mio punto di vista, e mi ha dato un'idea del mondo islamico(solo un'idea, essendo solo un libro).

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22/11/2012 - Sara Pavan
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Bellissimo, ti fa capire la fortuna che si ha ad essere nati nella parte

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14/07/2014 - simona72
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la figura della donna nella cultura afghana...bello, interessante, istruttivo e ben scritto!!!

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16/12/2015 - Acrasia
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Un'altra sofferenza dopo "Il Cacciatore di Aquiloni", per il tema trattato si intende. Come il precedente, anche questo mi ha preso fin dalla prima pagina e come per il precedente ho penato e patito con le protagoniste lo svolgersi degli eventi. Però non c'è che dire, si tratta di un bellissimo libro che toglie il fiato e che dà forti emozioni!

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10/07/2017 - Tesesempreastroz
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spoiler questo libro è tristissimo, forse troppo. mi è preso il magone ad un certo punto (quando il marito ha rinchiuso lei e la bimba senza da mangiare e da bere) lo volevo abbandonare! allora ho barato sono andata alla fine per vedere che succedeva, tranquillizzata sull'happy and l'ho continuato. ma non ho il coraggio di prendere in mani il cacciatore adesso, dopo aver visto il film

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20/07/2022 - Sara_kami
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“Imparalo adesso e imparalo bene, figlia mia. Come l'ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell'uomo trova sempre una donna cui dare la colpa.” Questa volta la storia dell'Afghanistan è vista attraverso gli occhi di due donne, Mariam e Laila, due donne molto diverse tra loro, nate a distanza di una generazione e unite dal destino e dalla guerra che le porterà a vivere sotto lo stesso tetto. Se all'inizio tra loro ci sarà una forte ostilità, con il passare del tempo diventeranno amiche, sorelle, complici e alleate. Anche questo, come " Il cacciatore di aquiloni", è un libro crudo, intensissimo, straziante e commovente, che racconta episodi drammatici senza mai essere esplicitamente cruento ma al contrario sempre discreto e sensibile. “Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri.” “Una società non ha nessuna possibilità di progredire se le sue donne sono ignoranti.” Decisamente uno dei libri più belli ed emozionanti che abbia mai letto.

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